Imperator Caligula arbitratus est, nisi Germani sponte sua in Romae dicionem venirent, se repente expeditionem contra eos gesturum esse. Neque enim eam distulit, sed legionibus et auxiliis undique excitis, dilectibus ubique acerbissime usus, contracto omnis generis commeatu quanto numquam antea, expeditionem ingressus est. Iter confecit modo tam festinanter et rapide, ut praetorianae cohortes – contra morem maioribus dignum – signa iumentis imponere et ita principem Caligulam subsequi cogerentur, qui contra procedebat adeo segniter et delicate, ut octaphoro veheretur. Interdum iussa praecipiebat: a propinquarum urbium plebe verrerentur sibi viae et aqua conspergerentur ut pulvis exigeretur.
Versione tradotta
Limperatore Caligola ritenne che, se i Germani non fossero passati di propria volontà sotto il dominio di Roma, avrebbe dovuto immediatamente promuovere una spedizione contro di loro. Né di fatto la rinviò, ma, raccolte da ogni parte legioni e truppe ausiliarie, attuando ovunque arruolamenti in maniera molto rigorosa, ammassate vettovaglie di ogni genere come mai prima (dallora), intraprese la spedizione. Procedette (iter fecit: fece il cammino) con un ritmo di marcia così forzato e rapido (lett. così forzatamente e rapidamente) che le coorti pretoriane - contrariamente allusanza degna degli antenati - furono costrette a caricare le insegne sulle bestie da soma (iumenta) e ad andar dietro così allimperatore Caligola, che al contrario procedeva tanto lentamente e comodamente da essere trasportato su una lettiga con otto portatori. Di tanto in tanto impartiva ordini: che le strade fossero spazzate per lui dalla plebe delle città vicine e che fossero innaffiate dacqua affinché la polvere fosse eliminata.
- Letteratura Latina
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