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Canaletto: vita del pittore e descrizione opere

Vita e descrizione opere del pittore Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto

CANALETTO: VITA DEL PITTORE E DESCRIZIONE OPERE.Giovanni  Antonio Canal, detto il Canaletto (1697 – 1768), fu il primo importante vedutista veneziano che si forma in una famiglia di scenografi. A dirottarlo sin da molto giovane dal teatro alla pittura di vedute al naturale fu l’impatto con Roma, dove si era recato in veste di aiuto del padre, tra il 1719 e il 1720. Ma ad assicurare la fortuna del Canaletto fu l’incontro con due inglesi rapiti dalle bellezze di Venezia: Owen McSweney, “impresario teatrale fallito”, e il console Joseph Smith, banchiere, collezionista e mercante, che gli aprì le porte del mercato inglese e favorì il soggiorno londinese del pittore dal 1746 al 1755. Forte di tali appoggi Canaletto diviene in breve uno stimatissimo e richiesto pittore di vedute, abile nel ritagliarsi il suo mercato tra i ricchi e illustri viaggiatori internazionali, sovvertendo i gusti tradizionali del collezionismo che preferiva soggetti storici e mitologici e stimava secondaria la pittura di genere, paesaggi compresi.

CANALETTO: DIPINTI E OPERE D’ARTE. La Venezia di Canaletto resta però il risultato della sua propensione a idealizzare il dato naturale: le vedute sono riprese da un punto di vista di poco sollevato dal mare. Tale procedimento in Canaletto è la rielaborazione in studio di disegni dal vero. Ciò gli consente di equilibrare il taglio prospettico, nel generale processo di razionalizzazione delle arti prodotto dall’Illuminismo. Tale denominatore culturale è alla base della committenza internazionale e in particolare di quella inglese di Canaletto. In gioventù Canaletto si era interessato al “capriccio”, genere che ha come fondamentale caratteristica quella di elaborare telai prospettici entro i quali elementi architettonici di fantasia e monumenti dell’antichità, liberamente accostati, si combinano tra loro; ma è nella veduta che l’artista esprime al meglio la sua arte. Nelle vedute non viene mai meno una sensibilità scenografica, perfezionata grazie ai trucchi del mestiere. L’uso della camera ottica gli permette di giungere a effetti suggestivi, dove le figurine, pur essendo eseguite a rapidi tocchi di pennello, presentano forme definite geometricamente. Analizzando Il ponte di Rialto visto da nord la prima delle tele realizzate per il collezionista lucchese Stefano Conti, ritroviamo tutti gli ingredienti dell’arte di Canaletto. Il disegno preparatorio a penna evidenzia come l’artista ritragga i luoghi dal vero. L’attenzione alla resa luministica è confermata dalla parole sole, in basso a destra, che indica il punto corrispondente sulla tela al più intenso battito della luce che si rifrange naturalisticamente sulle verdi acque del canale. La tela si distingue per il forte contrasto chiaroscurale, mentre la definitiva conquista della luminosità totale e più omogenea, e quella della individuazione analitica, concomitante al rigore topografico, erano ancora da raggiungere.

  • Nel quadro Ritorno del Bucintoro al Molo nel giorno dell’Ascensione uno dei dipinti eseguiti per il console Smith, entro il rigoroso telaio prospettico il pittore inserisce con assoluta esattezza il complesso scatenarsi dei maggiori monumenti di piazza San Marco visti dalle acque del bacino, nel giorno della più alta solennità celebrata dalla Serenissima, quando il doge rievoca lo sposalizio del mare, simbolo del dominio veneziano sull’Adriatico. Sotto una luce solare, il monumentale bucintoro (regale nave a remi che ospita il doge), solca lentamente le acque, sulle quali scintilla una luce d’argento, mentre una folla, sparsa tra gondole e barche addobbate a festa, lo attende tranquillamente sulla banchina del molo.

CANALETTO: TECNICHE PITTORICHE. Canaletto attraverso i tocchi che sintetizzano le forme degli uomini e il lieve moto ondoso delle acque scintillanti al sole, attraverso le macchie di colore e, soprattutto, attraverso la luce, rende il valore atmosferico della città, la mobilità dei riflessi, la continuità della vita nei suoi molteplici aspetti e riesce a restituirci Venezia, nei suo luoghi, celebri o no, animati da poche o molte persone, in momenti qualsiasi o in giornate di festa, così come dopo oltre due secoli appare ancora ai nostri occhi. Canaletto rende per lo più la bellezza splendente della sua città e solo eccezionalmente può riprodurne anche qualche luogo più povero.

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