• SCELTA DEL TITOLO
– Canto: significato tecnico (la lirica è una forma di poesia assolutamente spontanea). Invito ad immaginare una scena di notte.
– notturno: la caratteristica della notte è il buio. "Finché non arriva la notte e il pastore guida il gregge".
– di un pastore: guida. Scegliere il pastore per esprimere il pensiero sulla condizione umana al di là di tutti i condizionamenti, le differenze di superficie, le sovrastrutture della civiltà. E così lo colloca in uno spazio sterminato e deserto.
– errante: colui che si offre senza meta-colui che sbaglia.
– dell’Asia: contesto sconosciuto (rappresenta l’ignoto).
• CRITICA
La ricerca di senso del pastore prende le mosse della vita quotidiana del protagonista. Riepilogata l’esistenza umana (la nascita, la morte, il correre del tempo). Al dolore preparatorio della ricompensa divina (secondo la religione) contrappone un dolore sterile.
Può sembrare assurdo che questo canto sia identificato come religioso. La limitatezza porta l’uomo a ribellarsi e a cercare qualcosa o qualcuno che gli permette di trascendere la realtà. La religiosità sta nel fatto che sono presenti le domande di senso che ogni uomo si pone (il perché della vita e della sofferenza). Il pastore non si accontenta dei percorsi di senso: cerca di trovare valide alternative al pessimismo. Ogni percorso si rivolge a vari referenti (la luna, il gregge).
-Perché l’uomo si annoia e il gregge no?
La condizione elevata degli astri e quella umile del gregge rappresentano 2 possibilità di non dolore. La 1°della luna nel perfetto sapere cioè nella capacità di rispondere alle domande del pastore.
La 2° di fare a meno degli interrogativi di senso appagandosi di soddisfare i bisogni primari. Però entrambe le vie appaiono sbarrate perché né la luna né le pecore possono rispondere al pastore.
La luna può essere identificata con una divinità che dall’alto osserva la vita. Il senso della vita si consuma nel perché.
UOMO: infelice perché si interrogasi argomenti
LUNA: felice perché sa (superiorità della conoscenza).
GREGGE: felice perché non si fa domande.
1° strofa: vv. 1-20 domande di senso.
2° strofa: vv. 21-38 condizione umana.
3° strofa: vv. 39-60 il perché della vita.
4°strofa: vv. 61-104 confronto tra universo e uomo (senso della vita conosciuto solo dalla luna).
5° strofa: vv. 105-132 si interroga il gregge.
6° strofa: vv. 133-143 consapevolezza che tutti soffrono.
• 2 PASTORI A CONFRONTO
Entrambi trattano lo stesso tema servendosi dello stesso protagonista.
-Il pastore in Petrarca è simbolo di abbandono alla vita e felicità.
-Il pastore in Leopardi è simbolo di inquietitudine.
-La condizione umana del Petrarca è individuata dalla vecchierella che dopo tante fatiche e angosce giunge a un breve riposo (morte).
-La condizione umana del Leopardi è individuata dal vecchierello che dopo aver trascorso una vita operosa, irta piena di pericolo finalmente giunge alla meta che non è altro che un e immenso dove egli precipitando tutto dimentica (morte).
PETRARCA: crede nella concezione cristiana.
LEOPARDI: privo di ogni religiosità.
SI DISCOSTA PER IL PENSIERO FILOSOFICO
a quel suo dolce amore rida la primavera = solitudine = la primavera è vista come una giovane ragazza che sorride al suo innamorato.
- Letteratura Italiana
- Giacomo Leopardi
- Letteratura Italiana - 800