LE ODI CIVILI DI ALESSANDRO MANZONI: CARATTERI GENERALI E TEMATICHE. Le Odi Civili, scritte in un periodo di forti tensioni sociali, costituiscono la summa del pensiero di Alessandro Manzoni, precisamente tutti quegli ideali di giustizia, libertà e democrazia che l’autore ha ripreso dall’Illuminismo. Dal Romanticismo invece il Manzoni riprende il patriottismo, presente nelle due Odi Civili, ma accompagnato da una religiosità molto forte. La fede spinge a rispettare i contenuti presenti nel Vangelo, e nello stesso tempo tutti gli ideali acquisiti dalle varie letture spingono il Manzoni a creare un nuovo concetto: quello della Provvida Sventura, presente in particolare nei Promessi Sposi, che potrebbe sembrare un qualcosa che condanna l’uomo all’eterna disperazione, ma in realtà è l’unica via di salvezza per tutti gli esseri umani.
Leggi anche:
ODI CIVILI: IL CINQUE MAGGIO E MARZO 1821. Le Odi Civili riportano importantissimi esempi, soprattutto il Cinque Maggio. In Marzo 1821 invece viene messo in risalto soprattutto l’amor di patria. Per quanto riguarda il Cinque Maggio, possiamo considerare l’ode come l’opera più completa del Manzoni: in essa ci sono vari contenuti, come il necrologio iniziale, i flashback che ricordano le imprese di Napoleone, l’indagine psicologica, l’applicazione sia del vero storico che del vero poetico. L’opera è inoltre importantissima, in quanto ha procurato grandissima fama all’autore, grazie anche alla diffusione da parte di Goethe, il quale l’ha tradotta in tedesco. Il Cinque maggio inoltre conferma la genialità del Manzoni: si racconta infatti che egli, turbato dalla notizia della morte di Napoleone, l’abbia scritta in 3 giorni. Scrivere un’opera di così grande spessore, utilizzando termini e strutture poetiche così ricercati in così poco tempo, ci fanno riflettere sulle straordinarie capacità poetiche del Manzoni. Per tutti questi motivi non possiamo considerare Marzo 1821 allo stesso livello del Cinque Maggio, anche se non è inferiore considerando le scelte lessicali e la struttura poetica. Anche in Marzo 1821 Napoleone ha un ruolo importante, e addirittura, a questo punto, possiamo considerarlo il vero protagonista delle Odi: da un lato come l’esule oppresso, dall’altro lato invece come l’imperatore oppressore. Il dualismo oppressore-oppresso lo ritroviamo molto spesso nelle opere del Manzoni, per esempio nelle tragedie, ma soprattutto nei Promessi Sposi. In poche parole, l’oppresso è chi sopporta i soprusi del più forte, che può essere un signorotto locale come don Rodrigo o un grande imperatore come Napoleone.
ODI CIVILI DI ALESSANDRO MANZONI: LA PROVVIDA SVENTURA. Tuttavia, l’oppresso è destinato a sconfiggere l’oppressore, il quale paga addirittura con la vita, tranne nel caso in cui intervenga la Provvida Sventura a salvarlo. L’oppresso spera in Dio e nella fede, e trae da ciò tutta la sua forza. Da questo punto di vista Marzo 1821 assume un valore educativo: ci fa comprendere l’importanza della libertà e della lotta per conquistarla. Nel fare ciò il popolo deve agire e non aspettare passivamente, in quanto esso costituisce la nazione e soprattutto, affidandosi a mani esterne, potrebbe non riuscire a conquistare l’indipendenza. Occorre allora assumere un nuovo modo di pensare, cercando di sentirsi tutti parte dello stesso paese, senza distinzioni. L’ispirazione per Marzo 1821 è stata data sicuramente dalla delusione procuratagli da Napoleone, il quale giunse in Italia come alleato ma poi se ne impadronì con prepotenza. L’intento dell’ode, in fondo però, consisteva proprio nell’aiutare tutti i suoi concittadini, e incitarli a riconquistare la libertà e l’indipendenza. L’ode tuttavia è piena di ottimismo, in quanto auspica all’unità del popolo italiano, un popolo ancora diviso, ma destinato all’unità nazionale in quanto ha una sola religione, le stesse usanze e e condivide lo stesso suolo.
- 800
- Opere di Alessandro Manzoni
- Alessandro Manzoni
- Letteratura Italiana - 800