Pisonis comites, cohors inanis,
aptis
sarcinulis et expeditis,
Verani optime tuque mi Fabulle,
quid rerum geritis? satisne cum isto
vappa frigoraque et
famem tulistis?
ecquidnam in tabulis patet lucelli
expensum, ut mihi, qui meum secutus
praetorem refero datum
lucello?
o Memmi, bene me ac diu supinum
tota ista trabe lentus irrumasti.
sed, quantum video, pari fuistis
casu: nam nihilo minore verpa
farti estis. pete nobiles amicos!
at vobis mala multa di deaeque
dent, opprobria
Romuli Remique.
Versione tradotta
Compagni di Pisone, piccola
corte,
con adatti zainetti e leggeri,
ottimo Veranio e tu mio Fabullo,
che roba portate? Non soffriste abbastanza
freddo e fame con questo borioso?
Quale guadagnuccio pagato risulta mai
nei registri, come per me, che ho seguito il mio
pretore,
e lo riporto dato a guadagnuccio?
O Memmio, tranquillo hai irrumato bene e a lungo me
supino con tutta quella
trave.
Ma, a quanto vedo, foste di sorte
pari: siete stati infarcito con un cazzo
non minore. Cerca amici nobili!
Ma a voi gli dei e le dee diano molti
mali, vergogne di Romolo e di Remo.�
- Letteratura Latina
- Carmina 1-30
- Catullo