Carmina di Catullo, Carme 107 - Studentville

Carmina di Catullo, Carme 107

Si quicquam cupido optantique optigit umquaminsperanti, hoc est gratum animo proprie.quare hoc

est gratum nobis quoque carius auroquod te restituis, Lesbia, mi cupido.restituis cupido atque insperanti, ipsa refers tenobis.

o lucem candidiore nota!quis me uno vivit felicior aut magis hac estoptandus vita dicere quis poterit?

Versione tradotta

Se qualcosa capitò mai ad uno bramoso e se l'augurasenza sperarlo, questo è proprio gradito al cuore.Perciò

pure a noi è gradito più caro dell'oroche ti restituisci, Lesbia, a me bramoso.Ti restituisci ad un bramoso e senza

speranza, tu stessa ridai tea noi. Oh, luce dal segno troppo candido!Chi vive più fortunato di me unico o chi potrà dirsi più

augurabile di questa vita?

  • Letteratura Latina
  • Carmina 91-116
  • Catullo

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