Si quicquam cupido optantique optigit umquaminsperanti, hoc est gratum animo proprie.quare hoc
est gratum nobis quoque carius auroquod te restituis, Lesbia, mi cupido.restituis cupido atque insperanti, ipsa refers tenobis.
o lucem candidiore nota!quis me uno vivit felicior aut magis hac estoptandus vita dicere quis poterit?
Versione tradotta
Se qualcosa capitò mai ad uno bramoso e se l'augurasenza sperarlo, questo è proprio gradito al cuore.Perciò
pure a noi è gradito più caro dell'oroche ti restituisci, Lesbia, a me bramoso.Ti restituisci ad un bramoso e senza
speranza, tu stessa ridai tea noi. Oh, luce dal segno troppo candido!Chi vive più fortunato di me unico o chi potrà dirsi più
augurabile di questa vita?
- Letteratura Latina
- Carmina 91-116
- Catullo