Passer, deliciae meae puellae,
quicum ludere, quem in sinu
tenere,
cui primum digitum dare appetenti
et acris solet incitare morsus,
cum desiderio meo nitenti
karum
nescio quid libet iocari
et solaciolum sui doloris,
credo ut tum gravis acquiescat ardor:
tecum ludere sicut ipsa
possem
et tristis animi levare curas!
Tam gratum est mihi quam ferunt puellae
pernici aureolum fuisse malum,
quod zonam solvit diu ligatam.
Versione tradotta
Il
passero, delizia della mia ragazza,
con cui suole giocare, e tenerlo in seno,
ed a lui bramoso dare la punta del
dito
ed eccitare focosi morsi,
quando alla mia splendida malinconia
piace scherzare a non so che di caro
e piccolo
sollievo del suo dolore,
credo perché allora s'acqieti il forte ardore:
teco potessi come lei giocare
ed alleviare
le tristi pene del cuore!
Tanto gradito mi è quanto dicono lo fosse stata
per la ragazza veloce la mela
doraticcia,
che sciolse la cintura a lungo legata.
CATULLO: VITA, VERSIONI TRADOTTE E OPERE
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