Iam ver egelidos refert tepores,
iam caeli
furor aequinoctialis
iucundis Zephyri silescit aureis.
linquantur Phrygii, Catulle, campi
Nicaeaeque ager uber
aestuosae:
ad claras Asiae volemus urbes.
iam mens praetrepidans avet vagari,
iam laeti studio pedes vigescunt.
o
dulces comitum valete coetus,
longe quos simul a domo profectos
diversae variae viae reportant.
Versione tradotta
Primavera ormai riporta i miti
tepori,
ormai la furia del cielo equinoziale
tace con le piacevoli aure di Zefiro.
Si lascino, Catullo, le pianure
frigie
e la fiorente campagna della calda Nicea:
voliamo alle nobili città dell'Asia.
Ormai il cuore
ultratrepidante s'augura viaggiare,
ormai felici per la voglia si rianimano.
Salve dolci comitive di amici,
che i
partiti lontano da casa insieme
da ogni parte le varie vie riportano.
- Letteratura Latina
- Carmina 31-60
- Catullo