O rem ridiculam, Cato, et iocosam,
dignamque auribus et tuo cachinno!
ride quidquid amas, Cato, Catullum:
res est ridicula et nimis iocosa.
deprendi modo pupulum puellae
trusantem; hunc ego, si placet Dionae,
protelo rigida mea cecidi.
Versione tradotta
Oh cosa ridicola, Catone, e divertente,
degna delle (tue) orecchie e della tua risata!
Ridi, se un po' mi
ami, Catone, di catullo:
la cosa è ridicola e troppo divertente.
Sorpresi ora un bambolino che perforava
una ragazza;
io lo, se piace a Diona,
senza interruzione col mio durone lo distrussi.
- Letteratura Latina
- Carmina 31-60
- Catullo