Carmina di Catullo, Carme 80 - Studentville

Carmina di Catullo, Carme 80

Quid dicam, Gelli, quare rosea ista labella
hiberna fiant candidiora nive,
mane domo cum exis et cum te octava quiete

e molli longo suscitat hora die?
nescio quid certe est: an vere fama susurrat
grandia te medii tenta vorare viri?

sic certe est: clamant Victoris rupta miselli
ilia, et emulso labra notata sero.

Versione tradotta

Che dire, Gellio, che questi rosee labbruccia
diventino

più candidi della neve invernale,
quando al mattino esci e quando l'ottava ora nel lungo
giorno ti sveglia dal

morbido riposo?
Certo è un non so che: o davvero la fama sussurra
che tu divori gli enormi manici d'un mezzo uomo?

Certo è così: lo proclamano i fianchi rotti di Vittore
il poveretto, e le labbra segnate dal siero pompato.

  • Letteratura Latina
  • Carmina 61-90
  • Catullo

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