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Il corpo umano Essendo unitaria la materia che compone sia il mondo naturale sia il corpo umano , lo stesso meccanismo che vige nel primo caratterizzerà anche il secondo . Il corpo umano è infatti paragonabile a un automa che esce dalle mani di Dio così come un orologio viene prodotto da un artificio dell’ uomo : però nell’ animale macchina ( ossia l’ uomo ) bisogna considerare il corpo come una macchina che , essendo stata fatta da Dio , é incomparabilmente meglio ordinata e ha in sè movimenti più meravigliosi di qualsiasi altra tra quelle che gli uomini possono inventare ( Discorso sul metodo ) . Il centro di propulsione della macchina umana è il cuore , a cui si deve la circolazione del sangue . Quest’ ultima era già stata scoperta e descritta nella sua vera natura (come conseguenza del movimento muscolare cardiaco) da William Harvey (1578-1657) nel 1628 . Ma Cartesio crede , erroneamente , di dover introdurre una correzione , spiegando la circolazione come effetto del calore del cuore , che scalda il sangue , rarefacendolo e sospingendolo in tutte le parti del corpo . Soltanto le parti più vive e sottili del sangue così rarefatto riescono a penetrare nei minuscoli fori di accesso al cervello . Esse costituiscono gli spiriti animali – che hanno quindi natura corporea , per quanto sottili e mobili come la fiamma di una fiaccola – ai quali sono dovute le affezioni passive dell’anima , cioè della sostanza pensante . Nelle Passioni dell’ anima Cartesio distingue infatti , tra le funzioni della sostanza pensante , le azioni , che consistono negli atti della volontà , i quali dipendono esclusivamente dall’ anima stessa , e le passioni , intese sia in senso lato, cioè le percezioni che l’ anima riceve dai sensi o dall’ interno del corpo (la fame, il dolore fisico) , sia in senso stretto , cioè i veri e propri moti dell’ anima (la gioia , la collera) . Ma come avviene il commercio tra l’ anima e il corpo ? Ecco che siamo di fronte ad uno dei punti più complessi e problematici del pensiero di Cartesio dal momento che , essendo la res cogitans e la res extensa due sostanze indipendenti ed eterogenee , non si vede come l’ una possa influire sull’ altra . Ma Cartesio elabora una teoria : al centro del cervello si trova un organo particolare , chiamato ghiandola pineale , caratterizzata dall’ essere la sola componente cerebrale non divisa in due parti specularmente simmetriche : in essa trova la sua sede l’ anima . Gli spiriti che provengono dagli organi sensoriali o dalle altre parti del corpo arrivano attraverso i nervi , visti come veri e propri conduttori idraulici , alla ghiandola pineale . Il movimento che essi vi causano provoca la fuoriuscita di altri spiriti i quali , attraverso nuovi nervi , mettono in moto determinate parti del corpo senza l’ intervento della volontà . Ma la ghiandola pineale può anche essere mossa direttamente dalla volontà ( che é espressione della res cogitans ) , che determina essa stessa , come causa prima e incausata ( causa sui ) e quindi libera , l’ irradiazione degli spiriti nei nervi e i conseguenti movimenti del corpo . Ma così facendo Cartesio non risolve definitivamente il problema del rapporto anima – corpo , bensì si limita a rinviarlo : la ghiandola pineale indica infatti soltanto il punto di incontro tra la sostanza estesa ( res extensa ) e quella pensante ( res cogitans ) , dal momento che é concepita come il luogo in cui possono agire sia corpi materiali quali gli spiriti animali , sia una sostanza spirituale quale é la volontà . Però rimane irrisolto il problema di come la volontà , o l’ anima , possa causare il movimento fisico della ghiandola , ossia come la sostanza pensante possa influire materialmente su quella estesa , non disponendo per sua natura , proprio perchè inestesa , di alcuna capacità di propulsione meccanica . (segue nel file da scaricare)
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