Cato, Paragrafo 3 - Studentville

Cato, Paragrafo 3

[1]In omnibus rebus singulari fuit industria: nam et agricola sollers et peritus iuris consultus et

magnus imperator et probabilis orator et cupidissimus litterarum fuit. [2] Quarum studium etsi senior arripuerat, tamen tantum

progressum fecit, ut non facile a reperiri possit neque de Graecis neque de Italicis rebus, quod ei fuerit incognitum. [3] Ab

adulescentia confecit orationes. Senex historias scribere instituit. Earum sunt libri VII. Primus continet res gestas regum

populi Romani: secundus et tertius, unde quaeque civitas orta sit Italica; ob quam rem omnes Origines videtur appellasse. In

quarto autem bellum Poenicum est primum, in quinto secundum: atque haec omnia capitulatim sunt dicta. [4] Reliquaque bella pari

modo persecutus est usque ad praeturam Servii Galbae, qui diripuit Lusitanos; atque horum bellorum duces non nominavit, sed

sine nominibus res notavit. In eisdem exposuit, quae in Italia Hispaniisque aut fierent aut viderentur admiranda. In quibus

multa industria et diligentia comparet, nulla doctrina. [5] Huius de vita et moribus plura in eo libro persecuti sumus, quem

separatim de eo fecimus rogatu T. Pomponii Attici. Quare studiosos Catonis ad illud volumen delegamus.

Versione tradotta

[1] In tutte le cose mostrò un’ eccezionale laboriosità: fu infatti

sia un attivo agricoltore sia un esperto giureconsulto sia un grande generale sia un lodevole oratore sia un appassionatissimo

cultore delle lettere. [2] Anche se aveva intrapreso alquanto vecchio lo studio di queste (delle lettere), tuttavia fece un

tale progresso che non facilmente si può trovare né sulle storie Greci né su quelle Italiche (trad. libera: si possono trovare

fatti sia sulla storia greca che sulla storia italica),che fossero a lui sconosciuti. [3] Fin dalla giovinezza compose

orazioni; (da) vecchio cominciò a scrivere storie. Se ne hanno sette libri. Il primo contiene le imprese dei re del popolo

romano; il secondo e il terzo l'origine di ogni città italica; sembra che per questa ragione le abbia chiamate tutte

Origini. Nel quarto invece è trattata la prima guerra Punica, nel quinto la seconda. E tutti gli avvenimenti sono esposti per

sommi capi. [4] Trattò anche le altre guerre allo stesso modo, fino alla pretura di Servio Galba che depredò la Lusitania: e di

queste guerre non nominò i capitani, ma registrò i fatti senza i nomi. Negli stessi (sott. libri) espose gli avvenimenti o le

cose comunque degni di ammirazione nell'Italia e nella Spagna. In tutti questi vi appare molto impegno e accuratezza, ma

nessuna profondità culturale. [5] Sulla sua vita e dei suoi costumi, abbiamo parlato maggiormente nel libro che su di lui

abbiamo scritto a parte, su richiesta di T. Pomponio Attico. Rimandiamo perciò a quel volume quelli che sono interessati alla

figura di Catone.

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