Catone il Censore - Studentville

Catone il Censore

M. Cato, cum consulatum gessisset cum L. Valerio Flacco, sorte provinciam obtinuit Hispaniam Citeriorem exque ea triumphum deportavit. Ibi cum diu fuisset, P. Scipio Africanus consul iterum voluit eum de provincia depelli et se ei succedere. Sed hoc per senatum efficere non potuit, cum quidem Scipio principatum in civitate obtineret, quod tum non potentia, sed iure res publica administrabatur. Itaque cum senatui suscensuisset et consulatum peregisset, Scipio privatus in urbe mansit. At Cato, censor cum Flacco, magna cum severitate praefuit potestati. Nam et in multos nobiles animadvertit et multas res novas in edictum addidit ut luxuria reprimeretur, quae iam tum Romae incipiebat pullulare. Is usque ad extremam aetatem ab adulescentia rei publicae causa suscipere inimicitias non dest‡tit. Quamvis multi eum temptavissent, non modo officio suo numquam defuit, sed, quoad vixit, omnibus laudibus abundavit.

Versione tradotta

M. Catone, avendo esercitato il consolato con L. Valerio Flacco, ottenne in sorte la provincia della Spagna citeriore e grazie ad essa riportò un trionfo. Essendosi trattenuto qui a lungo, P. Scipione l'Africano console per la seconda volta volle che costui fosse scacciato dalla provincia e che egli gli succedesse. Ma non riuscì a realizzare ciò per mezzo del senato, in realtà Scipione ottenendo il primato in città, perché a quel tempo lo stato era amministrato non dalla potenza, ma dal diritto. E così essendosi adirato con il senato ed avendo ultimato il consolato, Scipione rimase in città senza cariche. Invece Catone, censore con Flacco, stette a capo del potere (governò) con grande severità. Infatti infierì contro molti nobili ed aggiunse nell'ordinanza molte novità affinché venisse repressa la lussuria, che ormai a quel tempo incominciava a diffondersi a Roma. Egli dall'adolescenza fino alla vecchiaia non rinunciò per lo stato a prendere su di sé le ostilità.
Sebbene molti l'avessero tentato, non solo egli non si allontanò mai dal proprio dovere, ma, finché visse, abbondò di ogni tipo di lode.

  • Letteratura Latina
  • La Lingua delle Radici 1
  • Versioni dai Libri di Esercizi

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