Definiamo grandi cattedrali gli edifici sorti tra il XIII e il XV secolo in stile gotico; la tipologia maggiormente diffusa era la struttura in gotico cistercense caratterizzate da colonne ad altissimo fusto e da volte a crociera a sezione acuta, un esempio è dato dalle cattedrali di Cefalù e di Monreale. A seconda delle zone le grandi cattedrali presentano propri elementi caratterizzanti; in Italia centrale si diffuse il Gotico Francescano intorno al XIII secolo.
Le chiese fondate dall’origine francescana si presentano costituiti da un ambiente ad un’unica navata. In Toscana troviamo gusti ispirati allo stile transalpino e romanico legato ad ambienti paleocristiani; in Italia Settentrionale le cattedrali sono caratterizzate da un uso del mattone e da un repertorio plastico dei maestri comacini. Tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo si diffuse in Spagna il gotico catalano ed in Francia il gotico fiammeggiante. A differenza del gotico transalpino, il gotico Italiano si presenta caratterizzato da un uso di decorazioni e fregi in marmi o pietra policromi, assenti in altre parti europee dove prevale l’uso del marmo monocromatico.
La realizzazione delle cattedrali
Per la realizzazione di queste grandi cattedrali veniva utilizzato un materiale nobile anche per la creazione della facciata; le cattedrali sono caratterizzate da una grande vetrata e ciò comportava un annullamento della parete che veniva rimpiazzata in Italia con decorazioni ad affresco e spesso anche da mosaici e da un’ampia campata che produceva un effetto armonioso e una spaziosità; la muratura si presenta realizzata con ampi pareti formate da finestre non eccessivamente grandi,ma lavorate per far entrare la luce. Le pareti, realizzate con uno spessore maggiore, avevano il vantaggio di mantenere la temperatura costante sia in estate che in inverno; all’interno delle grandi cattedrali troviamo spazi enormi e vuoti con pochi pilastri che sostengono colonne. La facciata era l’ultima parte dell’edificio che veniva realizzata e spesso con notevole ritardo, di conseguenza anche lasciate anche incompleta; un’eccezione ci è data da quella del duomo di Siena e di Orvieto. La facciata del duomo di Siena è quella più antica ed è realizzata con un ricco repertorio iconografico progettato dallo scultore Giovanni Pisano;nella parte inferiore troviamo tre portali strombati e decorati da colonne ritorte e finemente scolpite. Gli archivolti sono sormontati da ghimberghe decorate da foglie rampanti. La parte superiore invece fu realizzata da Camaino di Crescentino, si tratta di una facciata tricuspidale, realizzata senza prendere in considerazione le proporzioni della parte inferiore; al centro vi è un rosone incorniciato da una serie di nicchie contenenti i busti degli antenati di Cristo. Il rosone è sormontato da un cuspide triangolare fiancheggiato da pinnacoli dove ai lati compaiono due logge a loro volta sormontate da due cuspidi triangolari più piccoli. L’intera facciata è decorata da nicchie, statue, guglie alleggerite da finestre. La facciata del duomo di Orvieto fu realizzata da Lorenzo Maitani prendendo spunto dalla facciata del duomo di Siena; da cui riprese la base del sistema tricuspidale divisa in tre fasce dove la zona inferiore viene dominata dalla mola del portale centrale affiancata da portali più piccoli. Le sculture venivano realizzate non lo solo come ornamento architettonico, ma anche per istruire i fedeli creando le cosiddette bibbie di pietra con episodi tratti dall’antico e nuovo testamento; le sculture non sono più inglobate integralmente nello spazio architettonico, ma si affiancano a vari elementi portanti e ciò da inizio alle sculture a tutto tondo.
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