Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, gli Stati d’Europa dovettero adottare delle drastiche misure per evitare la crisi economica. Per sanare i bilanci, si attinse al credito internazionale e, nei casi peggiori, si aumentarono le tasse e si tagliò la spesa pubblica. Inoltre nacquero dei contrasti con i partiti tradizionali perché considerati causa della guerra.
Il Fascismo pose le sue basi nel 1919, con la nascita a Milano dei Fasci di combattimento. Il partito fascista si pose contro la borghesia e aveva come programma politico il suffragio universale dando il voto anche alle donne e la giornata lavorativa di otto ore. Accanto a un Fascismo urbano, si sviluppò anche un Fascismo rurale in stretto contatto con i grandi latifondisti. Ben presto il Fascismo si organizzò con lo “squadrismo”, cioè con spedizioni punitive contro coloro che gli si opponevano. Il Fascismo prese il potere in seguito alla marcia su Roma del 1922. Il re Vittorio Emanuele III si rifiutò di firmare lo stato d’assedio proposto da Facta e nominò come nuovo capo del governo Mussolini.
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