Caesar edidit spectacula varii generis: munus gladiatorium, ludos etiam regionatim urbe tota et quidem per omnium linguarum histriones personatos, item circenses ludos, naumachiam. Munere gladiatorio dicitur in foro depugnavisse Furius Leptinus stirpe praetoria et Q. Calpenus senator quondam actorque causarum. Pyrricham saltaverunt Asiae Bithyniaeque principum liberi. Ludis scaenicis Decimus Laberius eques Romanus mimum suum egit; circensibus ludis, spatio circi ab utraque parte producto et in gyrum euripo addito, quadrigas bigasque et equos desultorios videntur agitavisse nobilissimi iuvenes. Navali proelio in minore Codeta defosso lacu, biremes ac triremes quadriremesque Tyriae et Aegyptiae classis iussae sunt magno pugnatorum numero confligere. Ad quae omnia spectacula tantum undique confluxit hominum, ut plerique advenae aut inter vicos aut inter vias tabernaculis positis manerent, ac saepe prae turba elisi exanimatique sint plurimi et in his duo senatores.
Versione tradotta
Cesare offrì spettacoli di vario genere: combattimenti gladiatorii (nel testo è singolare), rappresentazioni teatrali (ludos) anche quartiere per quartiere in tutta la città e per di più ad opera di attori (histriones personatos: attori mascherati) di tutte le lingue, e parimenti giochi ginnici nel circo e battaglie navali (nel testo è sing.). Si dice che in un combattimento gladiatorio nel foro avesse combattuto Furio Leptino, di famiglia pretoria, e Quinto Calpeno, un tempo senatore e avvocato (actor causarum). Danzarono la pirrica anche i figli dei più eminenti cittadini dell'Asia e della Bitinia. Durante le rappresentazioni teatrali Decimo Laberio, cavaliere romano, eseguì un suo mimo; in occasione dei giochi circensi, allungata l'area del circo da una parte e dall'altra e aggiunto intorno (in gyrum) un fossato, giovani nobilissimi, a quanto sembra, guidarono quadrighe, bighe e cavalli da acrobazie. Scavato un bacino nella Codeta minore per la battaglia navale, si ordinò a biremi, triremi e quadriremi di una flotta tiriana ed egiziana di scontrarsi con gran numero di combattenti. A tutti questi spettacoli affluì una tale massa (tantum) di persone da ogni parte, che moltissimi stranieri si sistemarono in tende collocate per i vicoli e per le strade e che spesso molti, tra cui due senatori, furono schiacciati e uccisi dalla (prae: a causa della) folla.
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