Helvetii iam per angustias et fines Sequanorum copias traduxerant et in Haeduorum fines pervenerant agrosque vastabant. Haedui legatos ad Caesarem mittunt rogatum [«per chiedere»] auxilium. Allobroges, qui [«i quali»] trans Rhodanum vicos possessionesque habebant, fuga se ad Caesarem recipiunt [«si rifugiano»]. Helvetii flumen Arar, quod [«che», nom.] per fines Haeduorum et Sequanorum incredibili lenitate influit, ratibus ac lintribus superabant. Ubi exploratores Caesari fuctum nuntiaverunt, ille [«egli»] legiones e castris eduxit et ad eam [«quella», agg. acc. ] partem copiarum pervenit, quae [«la quale»] nondum flumen superaverat: magnam partemn Helvetiorum Caesar concidit, reliqui fugerunt [«fuggirono»] atque in proximas silvas se [«sì», pron. rifl, acc.] abdiderunt.
Versione tradotta
Gli Elvezi avevan già fatto passare le loro truppe attraverso le gole ed i territori dei Sequani ed erano giunti nei territori degli Edui e devastavano i loro campi. Gli Edui mandano a Cesare ambasciatori per chiedere aiuto. Gli Allobrogi, che avevano villaggi e possedimenti oltre il Rodano, si rifugiarono da Cesare. Gli Elvezi superavano il fiume Arar, che che confluisce nel Rodano attraverso il territorio degli Edui e dei Sequani, con incredibile lentezza, con zattere e barchette. Quando gli esploratori annunciarono a Cesare il passaggio, quello condusse le legioni fuori dall'accampamento e giunse da quella parte delle truppe, che ancora non aveva superato il fiume: Cesare aggredì gran parte degli elvezi, gli altri fuggirono e si rifugiarono nei boschi vicini.
- Letteratura Latina
- De Bello Gallico di Giulio Cesare
- Cesare
- De Bello Gallico