Caesar, Remos cohortatus liberaliterque oratione prosecutus, omnem senatum ad se convenire principumque liberos obsîdes ad se adduci iussit. Quae omnia ab his diligenter facta sunt. Ipse Divitiacum Aeduum magnopere cohortatus, docet quantopere rei publicae communisque salutis intersit manus hostium distineri, ne cum tanta multitudine uno tempore confligendum sit. Id fieri potest, si suas copias Haedui in fines Bellovacorum introduxerint et eorum agros populari coeperint. His datis mandatis, eum a se dimittit. Postquam omnes Belgarum copias, in unum locum coactas, ad se venire neque iam longe abesse ab iis quos miserat exploratoribus et ab Remis cognovit, flumen Axonam, quod est in extremis Remorum finibus, exercitum traducere maturavit atque ibi castra posuit. In eo flumine pons erat. Ibi praesidium ponit et in altera parte fluminis Quintum Titurium Sabinum legatum cum sex cohortibus relinquit; castra in altitudinem pedum duodecim vallo fossaque duodeviginti pedum muniri iubet.
Versione tradotta
Cesare, dopo avere esortato i Remi e proseguendo liberamente nel discorso, ordinò che lassemblea si radunasse da lui e che i figli dei capi fossero portati da lui come ostaggi. Essi fecero tutto ciò scrupolosamente. Cesare stesso, dopo avere particolarmente spronato leduo Divitiaco, informò quanto grande fosse linteresse per lo stato e la salvezza comune che gli eserciti fossero separati, affinché non fosse necessario combattere in un solo momento con una tanto grande schiera. Ciò sarebbe potuto accadere, se gli Edui avessero fatto entrare le loro truppe nel territorio dei Bellovaci e avessero incominciato a devastare le loro terre. Dati questi compiti, lo congedò da sé. Dopo avere saputo che tutte le truppe dei Belgi, radunate in un solo luogo, venivano da lui e non erano ormai lontane dagli esploratori che aveva mandato e dai Remi, si preparò a far attraversare allesercito il fiume Axona, che si trova agli estremi confini dei Remi e vi si accampò. Su quel fiume vi era un ponte. Lì stabilì una guarnigione e lasciò il legato Quinto Titurio Sabino con sei coorti; ordinò che il campo fosse difeso da una cinta di dodici piedi daltezza e da un fossato di diciotto piedi daltezza.
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