Nobis pueris fabula narrabatur: in avari agricolae agro parvula gallina erat. Cotidie bestiola pulchrum ovum gignebat, agricola in cista ovum inveniebat et in mensam suam apponebat. Sed agricola uno ovo contentus non erat multoque cibo gallinam farciebat. «Propter saginam», stultus agricola suis liberis dicebat, «gallina pinguescet, multa ova ab ea mihi deponentur et cotidie ego ova in cista inveniam». At gallina pinguedine ova numquam gignebat et agricolae cista semper vacua manebat. Sic nimia appetentia agricola nullum ovum habebat et vir, avaritiae exemplum, suam poenam luebat. Immodica desideria ruinae saepe multis causa erunt.
Versione tradotta
A noi fanciulli veniva raccontata una favola: nel campo di un contadino avaro c'era una piccola gallina. Ogni giorno la bestiola faceva un bell'uovo, il contadino trovava l'uovo in una cesta e lo poneva sulla sua mensa. Ma il contadino non era contento di un solo uovo e riempiva la gallina con molto cibo. "Grazie al nutrimento", diceva lo stolto contadino ai suoi figli, "la gallina ingrasserà, da essa saranno deposte molte uova per me e io ogni giorno troverà uova nella cesta". Ma la gallina, a causa della grassezza, mai produceva uova e la cesta del contadino rimaneva sempre vuota. Così, per la troppa ingordigia il contadino non aveva alcun uovo e l'uomo, esempio di avarizia, scontava la sua pena. I desideri eccessivi saranno spesso causa di rovina per molti.
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