COME LEGGERE L'ESAMETRO DATTILICO. L'esametro dattilico è la tipologia di verso più utilizzata nella poesia greca e latina. Esso infatti è il verso tipico dell'epica, e nella letteratura latina viene utilizzato anche nelle Satire. Inoltre, nell'elegia, l'esametro insieme al pentametro forma il distico elegiaco.
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ESAMETRO DATTILICO: LA STRUTTURA. L'esametro dattilico è formato da 5 dattili, ovvero 5 piedi formati da una sillaba lunga e due brevi ( ??? ) e da un piede finale che può essere:
- uno spondeo: formato da 2 sillabe lunghe ? ?
- un trocheo: formato da una sillaba lunga e una breve ? ?
I primi 4 dattili possono essere sostituiti da spondei, mentre per il quinto ciò è piuttosto raro che avvenga. Se però l'esametro presenta uno spondeo al quinto piede, esso viene chiamato esametro spondaico.
Lo schema metrico dell'esametro allora risulta essere il seguente:
Esametro dattilico: come capire se una sillaba è lunga o breve? Una volta compreso lo schema metrico dell'esametro, prima di cominciare a leggere è necessario stabilire quali sillabe sono brevi e quali sono lunghe. Per determinare ciò, dobbiamo ricordare innanzitutto alcune regole fondamentali:
- Una sillaba è breve se contiene una vocale breve
- Una sillaba è lunga se contiene una vocale lunga o un dittongo
- Una silaba è ancipite se la sua quantità può essere sia lunga che breve
Stabilito ciò, dobbiamo ricordare che:
- i dittonghi sono lunghi
- una vocale breve seguita da due o più consonanti o da una consonante doppia (x) diventa lunga
- una vocale seguita da un'altra vocale è breve, secondo la regola "vocalis ante vocalem brevis est
- una vocale che precede due consonanti di cui la prima è muta (b, c, d, g, p, ph, t, th) o f + l/r, si trova in posizione debole, dunque può essere sia lunga che breve
Riguardo le vocali brevi o lunghe per natura, per essere sicuri sulla loro quantità è opportuno consultare il vocabolario.
Esametro dattilico: alcuni fenomeni particolari. Oltre alla quantità delle sillabe, prima di passare alla lettura metrica dobbiamo stare attenti ad alcuni fenomeni particolari:
• Sinalefe. Una sillaba che termina in vocale o in -m e si trova di fronte ad una parola che inizia con vocale o h, cade e si fonde con questa:
- trepid
aet = trepidet - postqu
amIliacas = postquiliacas
• Iato. Per motivi metrici, in alcuni casi tra due vocali che si incontrano non avviene sinalefe:
- pecuri et = la i non si elide, dunque rimane "pecuri et"
• Dieresi. In alcuni casi le due vocali che compongono un dittongo vengono considerate separatamente:
- au-rum = a-u-rum
COME SCANDIRE UN ESAMETRO. Adesso proviamo con un esempio ad individuare le sillabe brevi e lunghe.
1. Sapendo che l'ultimo piede è sempre formato da due sillabe (trocheo o spondeo), iniziamo ad individuare le sillabe brevi e lunghe partendo dall'ultimo piede. Ai fini della lettura metrica non è necessario conoscere la quantità dell'ultima sillaba, per cui possiamo anche non considerarla:
at trepida et coeptis immanibus effera D?do
2. Il quinto piede è sempre un dattilo, dunque, proseguendo a ritroso avremo:
at trepida et coeptis immanibus ?ff?r? D?do
3. Torniamo poi all'inizio del verso, e analizziamo i restanti piedi:
- at: visto che la "a" è seguita da 3 consonanti, la sillaba sarà lunga
- trepida et coeptis immanibus: dopo una sillaba lunga ci potrebbe essere un'altra sillaba lunga o due sillabe brevi. Per saperlo, consultiamo il vocabolario: "tre-" e "-pi-" sono brevi; "-da" perde la vocale e si fonde con "et". "Et" è lunga, in quanto la "e" è seguita da due consolanti, ed è seguita da un'altra sillaba lunga, in quanto contiene un dittongo (coep-): abbiamo qui uno spondeo. "-tis" è lunga, e anche "im-", poichè la "i" è seguita da due consonanti, dunque troviamo un altro spondeo. Ci rimangono 3 sillabe, e visto che per completare l'esametro serve un altro piede, avremo un dattilo: -m?n?b?s.
Il verso sarà allora così scandito:
?t tr?p?/da ?t co?p/t?s ?m/m?n?b?s/ ?ff?r?/ D?do
Esametro dattilico: gli accenti . La lettura metrica dell'esametro dattilico consiste nell'accentuare la prima sillaba lunga di ogni piede, per un totale di 6 accenti. Dunque, una volta scandito il verso, mettiamo gli accenti sulla prima sillaba lunga di ogni piede:
àt trepi/da èt coep/tìs im/mànibus/ èffera/ Dìdo
Esametro dattilico: le pause ritmiche. Infine, per leggere bene un verso in esametro dobbiamo considerare le pause ritmiche, in quanto non è possibile leggere un verso intero in modo continuo. Esistono allora:
- le cesure, pause che spezzano un piede durante la lettura
- le dieresi, pause che non spezzano il piede ma cadono alla fine di esso
Nel nostro verso preso come esempio avremo una cesura, in quanto la pausa cade all'interno del piede:
àt trepi/da èt coep/tìs ?? im/mànibus/ èffera/ Dìdo
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