Siamo giunti alla bestia nera! Il Periodo ipotetico! Il caso più disperato sia per gli studenti sia per i professori armati di penna rossa. C’è da dire che gli errori più gravi si commettono nella lingua parlata, quando si è più liberi e disinvolti, mentre il foglio bianco o la pagina di word permettono di rifletterci qualche secondo in più e a non commettere ORRORI! In questo post ti spiegherò come usare nel modo corretto il periodo ipotetico, ossia a concordare bene i verbi.
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Come non sbagliare il congiuntivo dopo il se nel periodo ipotetico
Partiamo dall’inizio. Che cos’è il periodo ipotetico? Il periodo ipotetico è un costrutto formato da due frasi. Di queste due frasi la prima esprime una condizione, la seconda una conseguenza.
Analizziamo la frase:
Se non facesse così freddo/ mangerei un gelato
Se non facesse così freddo esprime una condizione, un’ipotesi. In grammatica si chiama protasi o proposizione ipotetica.
Mangerei un gelato è la conseguenza e in grammatica si chiama apodosi.
Visto che appunto questo periodo si chiama ipotetico, l’ipotesi che viene formulata può essere reale, possibile o irreale.
A seconda che l’ipotesi sia reale, possibile o irreale si usano determinati tempi e modi verbali.
Vediamoli insieme:
Periodo ipotetico reale
Se l’ipotesi espressa è reale si usa l’indicativo sia nella protasi che nell’apodosi. L’apodosi può avere anche l’imperativo.
Se hai fatto così, hai sbagliato
Se vuoi farlo, fallo
Periodo Ipotetico possibile e irreale
Se l’ipotesi espressa è possibile o irreale, allora si usa il congiuntivo e il condizionale. Bisogna fare una distinzione tra contemporaneità e anteriorità (vedi le proposizioni oggettive e soggettive).
Contemporaneità
Se la protasi è al congiuntivo imperfetto: Se volessi
L’apodosi è al condizionale presente: riuscirei
Ricorda: Prima congiuntivo imperfetto, poi condizionale presente
Se la protasi è la congiuntivo trapassato: Se avessi voluto
L’apodosi è al condizionale passato: sarei riuscito
Ricorda: Prima congiuntivo trapassato, poi condizionale passato
Anteriorità
Se la protasi è al congiuntivo trapassato: Se fosse rimasto qui
L’apodosi è al condizionale presente: sarebbe ancora vivo
Ricorda: Prima il congiuntivo trapassato, poi il condizionale presente
Quello che abbiamo trattato adesso si chiama forma esplicita. La proposizione ipotetica, o protasi, o condizione può essere introdotta dalle congiunzioni quando, qualora, purché casomai, oppure da ammesso che, concesso che, a condizione che, nell’eventualità che, e vuole sempre il congiuntivo:
Qualora lo vogliate, la casa è vostra.
Le preposizioni ipotetiche implicite, invece, si costruiscono con il gerundio, il participio passato o l’infinito presente preceduto da a:
Lavorando di meno (se lavorassi di meno), non sarei così stanco.
A sentirlo parlare, non gli daresti due lire.
Bene, ora conosci le regole usare nel modo corretto i verbi nel periodo ipotetico. Ti consiglio di imparare a memoria queste regole e soprattutto di esercitarti molto nella lingua parlata perché è lì che si ascoltano gli ORRORI, quindi prima di scrivere e soprattutto di parlare pensaci due volte, e se hai dei dubbi, ritorna su questo post.
Se hai ancora qualche domanda, se qualcosa non ti è chiaro o se vuoi altri esempi, commenta qui sotto o nel Forum di Studentville.
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