Come si punivano i parricidi a Roma - Studentville

Come si punivano i parricidi a Roma

Prudentissima civitas Atheniensium fuisse traditur; eius porro civitatis sapientissimum Solonem dicunt fuisse, eum

qui leges, quibus hodie quoque utuntur, scripserit. Is, cum interrogaretur cur nullum supplicium constituisset in eum qui

parentem necavisset, respondit se id neminem facturum putavisse.
Sapienter fecisse dicitur, cum de eo nihil sanxerit quod

antea commissum non erat, ne non tam prohibere quam admonere videretur. Quis autem nostri maiores? Qui cum intellegerent nihil

esse tam sanctum quod non aliquando violaret audacia, supplicium in parricidas singulare excogitaverunt: insui voluerunt in

culleum vivos atque ita in flumen deici.

Versione tradotta

Si narra che la città degli Ateniesi fosse la più saggia; inoltre dicono che

Solone fosse il più sapiente di quella città, lui che aveva istituito le leggi che usano ancora oggi. Essendogli chiesto perché

non avesse stabilito alcuna punizione contro chi avesse ucciso un genitore, egli rispose che aveva ritenuto che nessuno lo

avrebbe fatto. Si dice che, non avendo decretato nulla riguardo quella cosa che non era (mai) stata commessa prima, lo abbia

fatto saggiamente per sembrare non tanto impedire quanto ammonire. Cosa (fecero) invece i nostri antenati? I quali, poiché

capirono che nulla è così inviolabile che un giorno l'impudenza non lo potesse trasgredire, istituirono una punizione

particolare contro gli uccisori del padre: vollero che fossero cuciti vivi in un sacco e in questo modo gettati in un

fiume.

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