La prima guerra mondiale fu la prima guerra di massa, nel senso che fu impegnata nei combattimenti la quasi totalità della popolazione civile. Essendo una guerra di massa, essa comportò delle notevoli trasformazioni in ambito economico e sociale. Si venne, infatti, a creare uno maggiore squilibrio tra gli uomini e le donne. Gli uomini si allontanarono dalle proprie case per andare a combattere al fronte e le donne si ritrovarono a capo della famiglia e, se rimaste vedove, dovevano darsi da fare per portarla avanti. Le donne, inoltre, iniziarono a lavorare nelle fabbriche e negli uffici pubblici, distaccandosi dalla sfera familiare a cui la tradizione la legava. Compito della donna, infatti, era sempre stato quello di rimanere in casa per accudire i figli e il marito.
In ambito economico, il conflitto provocò lo sviluppo dell’industria. Lo Stato, infatti, interveniva direttamente con finanziamenti cospicui nei settori chiavi dell’apparato industriale. Si sperimentò, inoltre, un nuovo tipo di rapporto tra capitale e lavoro: con il corporativismo, cioè, lo stato tentò di regolare i rapporti tra operai e datori di lavoro per il bene dello Stato stesso. Grazie a questo tipo di intervento, si ebbe una tendenza all’aumento dei salari. Infine, durante la guerra, vennero introdotti dei sussidi obbligatori contro la disoccupazione e si sviluppò la legislazione sociale.
- Tesine