Parce, pater: timidum non
me periuria terrent,
non dicta in sanctos impia verba deos.
Quod si fatales iam nunc explevimus annos,
fac lapis
inscriptis stet super ossa notis:
hic iacet immiti consumptus morte Tibullus,
Messallam terra dum sequiturque
mari.
Sed me, quod facilis tenero sum semper Amori,
ipsa Venus campos ducet in Elysios.
Hic choreae cantusque vigent,
passimque vagantes
dulce sonant tenui gutture carmen aves;
fert casiam non culta seges, totosque per agros
floret
odoratis terra benigna rosis;
ac iuventum series teneris immixta puellis
ludit, et adsidue proelia miscet Amor.
Illic
est, cuicumque rapax Mors venit amanti,
et gerit insigni myrtea serta coma.
At scelerata iacet sedes in nocte
profunda
abdita, quam circum flumina nigra sonant.
[…]
Illic sit quicumque meos violavit amores,
optavit lentas
et mihi militias.
At tu caasta precor maneas, sanctique pudoris
adsideat custos sedula semper anus.
Versione tradotta
O padre, abbi pietà: non fanno paura a me che sono timoroso gli spergiuri e non le parole empie dette contro i santi
dei. E se già ho compiuto gli anni che mi sono stati dati dal fato fai in modo che sopra le mie ossa ci sia una pietra con
queste parole scritte: qui giace Tibullo distrutto da una morte crudele mentre seguì Messalla per terra e per mare. Ma la
stessa Venere conduce me, poiché sempre sono incline al tenero amore, nei Campi Elisi. Qui si svolgono continuamente danze e
canti e qua e là gli uccelli che svolazzano con dolce suono cantano un dolce carme. La terra non coltivata offre cannella,
messi e per tutti i campi fiorisce benigno di rose profumate; e una serie di giovani mescolata a tenere fanciulle gioca e
l'amore crea assiduamente schermaglie amorose.E la morte viene a portare via chiunque sia stato innamorato e sulla bella
chioma porta corone di mirto, ma giace la sede degli stolti nella notte profonda nascosta intorno alla quale rumoreggiano nei
fiumi. [...] E lì sia destinato chiunque profanò i miei amori e mi augurò una lunga campagna militare. Ma tu, ti prego,
rimanimi fedele e sempre ti sieda accanto una vecchia assidua come custode del tuo santo pudore.
- Letteratura Latina
- Corpus Tibullianum di Tibullo
- Tibullo