At nunc natus infans delegatur Graeculae alicui ancillae, cui adiungitur unus aut alter ex omnibus servis, plerumque vilissimus nec cuiquam serio menisterio accommodatus. Horum fabulis et erroribus teneri statim et rudes animi imbuuntur; nec quisquam in tota domo pensi habet, quid coram infante domino aut dicat aut faciat. Quin etiam ipsi parentes non probitati neque modestiae parvulos adsuefaciunt, sed lasciviae et dicacitati, per quae paulatim impudentia irrepit et sui alienique contemptus.
Iam vero propria et peculiaria huius urbis vitia paene in utero matris concipi mihi videntur, histrionalis favor et gladiatorum equorumque studia: quibus occupatus et obsessus animus quantulum loci bonis artibus relinquit? quotum quemque invenies qui domi quicquam aliud loquatur? quos alios adulescentulorum sermones excipimus, si quando auditoria intravimus? Ne praeceptores quidem ullas crebriores cum auditoribus suis fabulas habent; colligunt enim discipulos non severitate disciplinae nec ingenii experimento, sed ambitione salutationum et illecebris adulationis.
Versione tradotta
Ma ora il bambino appena nato viene affidato ad un'ancella greca, alla quale si aggiungono uno o due degli altri schiavi, la maggior parte molto spregevoli e non adatti ad alcun incarico serio. Da subito le menti giovani e immature si imbevono delle loro favole e dei loro errori; e nessuno in tutta la casa ha in pensiero cosa dire o fare davanti al piccolo padrone. Anzi gli stessi genitori abituano i piccoli non all'onestà e alla modestia, ma alla lascivia e alla mordacità, attraverso le quali a poco a poco prende il sopravvento l'impudenza e il disprezzo di sé e degli altri. In vero mi sembra che già quasi nell'utero della madre sono concepiti i vizi propri e caratteristici di questa città, il favore per gli attori e la passione per i gladiatori e i cavalli: e l'animo, occupato e assediato da queste cose, quanto poco spazio lascia alle attività buone? Quanti troverai che parlano di qualcos'altro a casa? Quali altri discorsi dei giovani potremmo ascoltare, se mai dovessimo entrare negli auditorii? Neanche i precettori tengono queste conversazioni più frequenti con i loro alunni; raccolgono infatti alunni non con la severità della disciplina né con la prova d'ingegno, ma con l'ambizione delle visite di cortesia e adulazioni allettanti.
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