Dal tedesco “piega”, l’accumulo dell’acqua piovana e fluviale nelle “pieghe” del terreno, viene comunemente definita falda. Il suolo, in relazione alla propria geologia e composizione chimica, può talvolta subire un’infiltrazione di acqua nelle porosità e negli interstizi che porta, nelle cavità del sottosuolo, alla circolazione di acqua nonché alla formazione di un deposito sotterraneo. Classificate in base ai propri connotati idrodinamici e geometrici, la falde acquifere posso essere definite freatiche quando (per es. un pozzo) esiste un accesso naturale alla quantità utilizzabile di acqua sotterranea. L’acqua, che dalla superficie viene trasportata in profondità dalla forza di gravità, si ferma dando vita a un immagazzinamento sul “letto” (formazione di terreno impermeabile) della falda. La filtrazione (lo studio del movimento dell’acqua nel suolo) dipende ovviamente dalle proprietà intrinseche del mezzo filtrante – il suolo -, nonché dalle caratteristiche fisiche del liquido.
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