Con il termine “attività globalizzatrice”, Ovide Decroly (1871-1932) intende l’attività con cui il bambino acquisisce conoscenze nuove sotto lo stimolo degli interessi più immediati quali nutrirsi, ripararsi, proteggersi dalle intemperie e difendersi dai pericoli. Tali interessi attivano i processi dell’apprendimento come attività complementare. Il bambino impara a leggere ed a scrivere, cioè, non solo in modo fine a se stesso, ma grazie all’attivazione complementare di altre attività sensoriali e percettive. In questo modo, Decroly rappresenta l’ “attività globalizzatrice” come procedimento complessivo, frutto di un metodo globale che unisce ed interseca le emozioni e gli interessi più immediati con l’apprendimento e la crescita. Dal punto di vista pedagogico e formativo, ciò comporta la possibilità di poter stimolare il bambino a processi sperimentali di attivazione “quantitativa” utili anche allo sviluppo di maggiori opportunità di lavoro comune basato su una nuova logica unitaria.
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