Anche in ambito teorico-politico le posizioni espresse da Storia e coscienza di classe si differenziano sensibilmente da quelle del marxismo ufficiale. In effetti al centro del discorso lukà csiano sta non tanto l’analisi della realtà economica quanto quella della “coscienza” di una determinata classe sociale: il proletariato. Ad essa Lukà cs attribuisce caratteristiche e funzioni desunte da certe promesse filosofiche che non da una concreta analisi empirica. Per un verso il proletariato si configura nelle sue pagine come l’erede ideale della grande tradizione politico-intellettuale borghese: quella tradizione il cui messaggio di fondo si esprime per Lukà cs nel principio- valore dell’emancipazione dell’umanità dell’asservimento nei confronti della natura e dall’ingiustizia sociale. Per un altro verso il proletariato ò il punto d’approdo della più alta contraddizione tra l’evoluzione tecnologico-produttiva del mondo e la disuguaglianza economica. Dato tutto ciò, il proletariato appare oggettivamente e immediatamente il soggetto sociale in grado di trasformare in direzione socialista il mondo. ‘oggettivamente e immediatamente’ significa che il destino e l’iniziativa rivoluzionaria della classe operaia appartengono esclusivamente ad essa in quanto tale, senza bisogno di guide dall’esterno. La sola precondizione e sorgente della rivoluzione ò poi individuata non tanto in una determinata situazione oggettivo-infrastrutturale quanto in un certo livello di consapevolezza e di volontà ideale: in quella ” coscienza di classe ” evocata, certo non casualmente, nello stesso titolo dell’opera lukà csiana. Per molti aspetti tale coscienza ricorda da vicino lo spirito e l’Idea di hegeliana memoria. In effetti, parlando di questa ch’ò la vera protagonista del proprio discorso, Lukà cs rivela chiaramente l’entità dei propri debiti nei confronti di una ben determinata eredità filosofica. La coscienza di classe ò una forza, meta-individuale e meta-empirica che cresce, storicisticamente, col crescere delle esperienze intellettuali e pratiche nel tempo. Tale crescita coincide coll’acquisizione di una coscienza sempre più estesa della realtà sociale e delle sue contraddizioni: una conoscenza capace poi di agire a sua volta in modo sempre più efficace sulla realtà . La coscienza di classe ò come un grande fiume che durante il suo corso assorbe tutti i corsi d’acqua minori convogliandoli in una direzione ben precisa e costituendosi così come la fonte di vita della regione attraversata – o fuor di metafora, come la fonte del progresso sociale. In termini più speculativi, la coscienza di classe ò una grande possibilità teorica che prende gradualmente consapevolezza di sè finchè, giunta in un certo grado di maturazione, quella teoria si può trasformare in una pratica e quella possibilità si compie in una realtà . Solo il proletariato sarà per Lukà cs in grado di acquisire tale coscienza liberandone tutte le energie dinamiche e trasformatrici. Mentre infatti la borghesia appare chiusa entro il circuito di interessi particolari che non sa trascendere (per cui può acquisire solo una ” falsa coscienza ” della realtà e, soprattutto, non può e non vuole modificare quest’ultima), il proletariato sa elaborare una versione tendenzialmente universale del mondo e una prospettiva autenticamente trasformatrice di questo. Solo esso ò in grado di pensare, di volere la negazione di sè come classe sociale e dunque, più in generale di pensare e volere una società senza classi. E solo esso ò in grado per ragioni storiche di mediare conoscenza e azione in vista di un grande disegno sovvertitore ed emancipatore: ” Il proletariato ò [â¦] al tempo stesso il prodotto della crisi permanente del capitalismo e colui che porta a compimento quelle tendenze che spingono il capitalismo verso la fine [â¦]. Esso agisce in quanto conosce la propria situazione. E conosce la propria situazione nella società in quanto lotta contro il capitalismo “. Convinto della stretta correlazione esistente fra livello di consapevolezza ed esperienza dell’azione, Lukà cs afferma che nella sua fase finale la coscienza di classe si forgia durante l’agire stesso del movimento rivoluzionario. Egli attribuisce anzi all’azione rivoluzionaria una tale efficacia maturante e disciplinatrice da ridurre sensibilmente, nel suo saggio, il rilievo del momento organizzativo di questa stessa azione. Quando la classe operaia giunge a un’adeguata consapevolezza e si impegna in una determinata linea di condotta ” la conoscenza si trasforma in azione, la teoria in parola d’ordine, e la massa che agisce in conformità con la parola d’ordine si raccoglie sempre più saldamente, coscientemente e risolutamente intorno alle avanguardie della lotta “. Ciò non significa che una forma di organizzazione non sia necessaria. Ad essa, e più precisamente al partito, spetta anzi ” l’alta funzione di essere portatore della coscienza di classe del proletariato, coscienza della sua missione storica “. à tuttavia evidente che, a differenza di quanto avveniva in Lenin, l’accento di Lukà cs cade non tanto sul partito quanto sulla classe, non tanto sull’organizzazione quanto sulla spontaneità e l’immediatezza dell’azione rivoluzionaria. à il proletariato, maturato e risvegliato non dai “professionisti della rivoluzione” cari a Lenin ma dalla sua propria forza autonoma (correlata all’evoluzione della storia), a restare il vero soggetto sociale della lotta anti-capitalistica e della trasformazione del mondo.
- 1900
- Filosofia - 1900