Cos'è l'Epifania per James Joyce? Riassunto

Cos'è l'Epifania per James Joyce? Riassunto

James Joyce: modernismo e sperimentazione linguistica

James Joyce è stato uno dei più importanti esponenti del modernismo per quanto riguarda la prosa. Pur non avendo concepito una lunga lista di opere, lo scrittore irlandese è passato alla storia per aver innescato una vera e propria rivoluzione all’interno della letteratura del XX secolo grazie ad una serie di sperimentazioni linguistiche. Nei suoi lavori, infatti, Joyce puntò a capovolgere completamente lo stile narrativo ottocentesco di derivazione romantica utilizzando un linguaggio che attingeva alla lingua parlata e utilizzando tecniche come non convenzionali come flashback, flash-forward, citazioni non dichiarate, trame non lineari e omissioni deliberate di informazioni per il lettore.

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James Joyce: il concetto dell’Epifania

Per primo Joyce cominciò ad utilizzare nelle sue opere in prosa l’Epifania. Il lavoro in cui ha introdotto questo concetto è “Gente di Dublino“, una raccolta di quindici novelle pubblicata nel 1906 sul settimanale “The Irish Homestead”. In ciascuna novella lo scrittore descrive l’universo interiore di un abitante della città grazie al racconto di storie quotidiane. In questo contesto nasce l’Epifania, ovvero l’improvvisa rivelazione spirituale determinata da un gesto, un oggetto o una situazione banale, attraverso la quale il personaggio in questione riesce finalmente a capire il senso più profondo dell’esistenza. Tale folgorazione porta il protagonista ad andare oltre l’apparenza delle cose, intuendo per la prima volta il vero significato della vita.

James Joyce: la tecnica narrativa del Flusso di coscienza

Joyce rende l’Epifania attraverso la tecnica del Flusso di coscienza, cioè la rappresentazione libera e senza schemi dei pensieri dei personaggi. Tali pensieri vengono messi nero su bianco così come si presentano nella mente dei protagonisti, escludendo qualsiasi organizzazione razionale e logica. Dal punto di vista grammaticale, il Flusso di coscienza è caratterizzato dalla carenza di punteggiatura e dalla presenta di parole inventate o provenienti dai campi semantici più disparati.

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