Costantinus primo imperii tempore optimis princibus ,ultimo mediis similis fuit.Innumerae in eo animi corporisque virtutes claruerunt.Militaris gloriae appetentissimus,fortuna in bellis prospera fuit.Nam etiam Gothos post civile bellum varie profligavit,sed pacem his ad postremum dedit,ingentemque apud barbaras gentes memoriam reliquit.Civilibus artibus et studiis liberalibus deditus erat;praterea adfectator iusti amoris, quem ab omnibus sibi et liberalitate et docilitate quaesivit;sicut in nonnullos severas,primusque urbem nominis sui ad altum fastigium evexit et romae aemulam fecit.dum bellum adversus Parthos gerit,qui iam Mesopotamiam fatigabant,uno et tricesimo anno imperii,aetatis sexto et sexagesimo Nicomediae in villa publica decessit.Eius mortem etiam crinita stella inusitatae magnitudinis denuntiavit:eam graeci cometam vocant
Versione tradotta
Costantino fu nel primo periodo dell'impero simile agli ottimi principi alla fine simile ai medi (questa è la traduzione letterale cerca sul dizionario una forma migliore). Innumerevoli virtù in quello sia del corpo che dell'animo lo resero illustre. Assai desideroso di gloria militare, fu di prospera fortuna nelle guerre. Infatti dopo la guerra civile vinse diverse volte i Goti, ma diede a questi alla fine la pace, e lasciò una grande memoria presso i popoli barbari. Era dedito alle arti civili e agli studi liberali, inoltre inoltre fu stimatore del grande amore, che chiese a tutti per se stesso e per la liberalità e per la docilità; mai severo verso alcuni, innalzò ad alto fastigio la città dal suo nome e la rese simile a Roma, Mentre fece guerra contro i Parti, che indebolivano la Mesopotamia, morì nel 14esimo anno dell'impero, a 66 anni nella casa di Nicomede. Una stella crinita di inusuale grandezza annunciò la sua morte: i greci chiamano quella cometa.
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