Credenze e miscredenze nell'arte divinatoria - Studentville

Credenze e miscredenze nell'arte divinatoria

Antiqui, cum res graves vel bellum suscepturi erant, semper haruspices consulebant; ei ex avium volatu vel ex victimarum extis praedicebant facta eventura. Multa vero haruspicum responsa tristes exitus habuerunt; quare nonnulli homines, inter quos Hannibal, nullam fidem tam fallacibus auspiciis tribuebant. Olim rex Prusia, cum bellum contra Romanos suscepturus esset, infaustum omen metuit. Itaque bellum suscipere dubitabat, quamvis Hannibal, in consilium bellicum advocatus, ab eo dissentiret. Nam Carthaginiensis sic contraria refutabat: «Tu, rex, carunculae vitulinae credis magis quam mihi, qui tot bella gessi et tam rei militaris peritus sum».

Versione tradotta

Gli antichi, quando erano in procinto di sostenere situazioni difficili o una guerra, consultavano sempre gli aruspici; predicevano il futuro (i fatti che sarebbero accaduti) sulla base del volo degli uccelli o delle viscere delle vittime.
In verità molti responsi delle vittime ebbero esiti negativi; per tale ragione alcuni uomini, tra cui Annibale, non attribuivano alcun credito agli auspici tanto ingannatori.
Una volta il re Prusia, essendo in procinto di sostenere la guerra contro i romani, temette il presagio sfavorevole.
E così esitava a sostenere la guerra, sebbene Annibale, convocato nel consiglio bellico (di guerra), discordò da esso. Infatti il cartaginese rifiutava le argomentazioni contrarie così: "Tu, re, credi più ad un pezzo di carne di vitello che a me, che ho sostenuto tante guerre e che sono così esperto di arte militare".

  • Letteratura Latina
  • La Lingua delle Radici 1
  • Versioni dai Libri di Esercizi

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