Cronologia della vita di Leibniz - Studentville

Cronologia della vita di Leibniz

Cronologia della vita di Leibniz .

Il periodo giovanile a Lipsia (1646-1666) 1646 Gottfried Wilhelm Leibniz nasce il 1 luglio a Lipsia, da famiglia protestante di origine slava. 1652 Muore il padre Friedrich, notaio e professore di filosofia morale all’Universita’. La sua educazione prosegue a cura della madre, terza moglie di Friedrich, Catharina Schmuck, figlia di un celebre avvocato di Lipsia. 1653 Inizia i suoi studi alla scuola ginnasiale Nicolai, dove rimarra’ fino al 1661. 1654 Accede alla ricca biblioteca paterna: inizia a leggere, come autodidatta, i classici latini e i Padri della Chiesa. 1659 Studia a scuola la sillogistica di Aristotele, appassionandosi alla questione delle categorie; e, per suo conto, intraprende studi di metafisica e di teologia, con particolare riguardo alla dottrina scolastica e al pensiero di F. Suarez. 1661 Entra all’Universita’ di Lipsia, dove frequentera’ i corsi di filosofia su Aristotele e Euclide tenute da J. Kuehn. 1662 Frequenta le lezioni di filosofia e retorica di J. Thomasius, di cui conservera’ sempre una grande stima. Sotto la guida di questi, porta a compimento la tesi per il baccellierato in filosofia Dissertazione metafisica sul principio di individuazione (Disputatio Metaphysica de Principio Individui). 1663 Discute, e pubblica, la tesi di baccellierato De Principio Individui – tema affrontato da Avicenna, Tommaso d’Aquino e Duns Scoto -, in cui e’ preannunciata la futura concezione monadologica mediante la formulazione del principio: omne individuum sua tota entitate individuatur. In estate soggiorna a Jena, dove frequenta i corsi universitari del matematico E. Weigel. Ritornato a Lipsia per il semestre invernale, inizia a seguire studi specialistici in giurisprudenza sotto la guida di Q. Schacher e di B. Schwendoerffer. 1664 All’inizio di febbraio ottiene a Lipsia il grado di Magister philosophiae con la dissertazione Prospetto delle questioni filosofiche concernenti il diritto (Specimen quaestionum philosophicarum ex jure collectarum), che pubblichera’ in dicembre. Il 6 febbraio muore la madre. 1665 Pubblica a Lipsia la Dissertazione giuridica sulle condizioni (Disputatio juridica de condicionibus), tesi con cui ottiene il baccellierato in diritto. 1666 Pubblica a Lipsia i suoi primi scritti di logica matematica: la Dissertazione aritmetica sulle complessioni (Disputatio de arithmetica de complexionibus), che funge da premessa alla successiva e piu’ importante Dissertazione sull’arte combinatoria (Dissertatio de arte combinatoria). Con l’Ars combinatoria, che gli vale l’abilitazione in filosofia, Leibniz riprende i motivi dell’Ars magna del teologo e filosofo catalano R. Lullo, sviluppandoli pero’ in senso logico-metafisico al fine di pervenire a una ars inveniendi, cioe’ a una logica della scoperta di verita’ nuove mediante la combinazione di concetti semplici. In ottobre, disgustato degli “intrighi” accademici di Lipsia, passa ad Altdorf, nei pressi di Norimberga, dove si iscrive in legge. In novembre, presenta e pubblica la tesi che aveva gia’ preparato a Lipsia: Sui casi controversi nel diritto (De casibus perplexis in jure). Il periodo di Magonza (1667-1671) 1667 Il 22 febbraio discute ad Altdorf la tesi Sui casi controversi, e ottiene il grado di dottore. In seguito, le autorita’ di Norimberga gli offrono un posto di professore, ma Leibniz declina l’offerta. Dopo aver conseguito il dottorato, frequenta a Norimberga la casa dell’alchimista D. Wuelfers, che lo introduce alla societa’ alchemica dei Rosacroce. Durante i pochi mesi in cui rimane affiliato alla confraternita esoterica conosce il barone J. C. von Boineburg, gia’ ministro dell’elettore di Magonza J. P. von Schoenborn. In novembre si stabilisce a Francoforte, dove in dicembre pubblica anonimo il Nuovo metodo per l’apprendimento e l’insegnamento della giurisprudenza (Nova methodus discendae docendaeque jurisprudentiae), che dedica all’elettore di Magonza. 1668 Grazie all’interessamento di Boineburg, viene a contatto con il principe di Magonza che lo invita a corte con l’incarico di assistere il consigliere H. A. Lasser nel riordinamento del codice di diritto civile. Si trasferisce quindi a Magonza, e va a vivere a casa di Lasser. In questo periodo redige il documento Modello di dimostrazioni politiche per eleggere il re di Polonia (Specimen demonstrationum politicarum pro eligendo rege Polonorum), che doveva servire al barone Boineburg per una missione diplomatica in Polonia. Sempre per Boineburg redige la Difesa della Trinita’ corroborata da nuovi argomenti (Defensio Trinitatis per nova reperta logica), in risposta al sociniano polacco A. Wissowatius. Scrive di getto in una locanda il breve saggio Testimonianza della natura contro gli atei (Confessio Naturae contra Atheistas), in cui per la prima volta Leibniz tematizza il principio di ragion sufficiente e il concetto dell’Armonia prestabilita. 1669 Inizia a preparare per incarico di Boineburg una nuova edizione dell’opera dell’umanista italiano M. Nizolio Anti-Barbarus seu de veris principiis et vera ratione philosophandi contra Pseudophilosophos. In agosto accompagna Boineburg a Bad Schwalbach, dove incontra il giurista Erich Mauritius che gli segnala alcune pubblicazioni di C. Wren e C. Huygens, concernenti la collisione dei corpi: e’ l’occasione per Leibniz di abbozzare subito la Nuova ipotesi fisica (Hypothesis physica nova), che pubblichera’ nel 1671. 1670 All’inizio dell’anno l’elettore di Magonza Schoenborn nomina Leibniz consigliere dell’Alta Corte d’appello. In aprile esce a Francoforte l’Anti-Barbarus di Nizolio, di cui Leibniz scrive la prefazione. è un periodo di studi intensi delle opere di Hobbes, al quale invia una lettera – che non ottiene risposta – sul classico problema del continuum in relazione al moto astratto. In agosto discute con Boineburg un progetto diplomatico relativo all’Egitto e teso al mantenimento della pace in Europa, proprio mentre Luigi XIV si prepara a invadere l’Olanda. Entra in contatto epistolare con H. Oldeburg, segretario della Royal Society di Londra. 1671 Esce in gennaio a Magonza Hypothesis physica nova: il trattato e’ composto di due saggi complementari intitolati Theoria motus concreti e Theoria motus abstracti, dedicati rispettivamente alla Royal Society di Londra e all’Accademia delle Scienze di Parigi. In maggio, Leibniz invia al duca Johann Friedrich due opuscoletti: Sull’utilita’ e necessita’ delle dimostrazioni dell’immortalita’ dell’anima (De usu et necessitate demonstrationum immortalitatis animae) e Sulla resurrezione dei corpi (De resurrectione corporum), in cui e’ notevole il riferimento a dei nuclei vitali inestesi che persistono oltre la corruzione dei corpi, adombrando cosi’ un aspetto del futuro concetto di monade. Nei mesi successivi entra in contatto epistolare con Spinoza, che di recente ha pubblicato il Tractatus theologico-politicus; inizia la corrispondenza con A. Arnauld; informa il matematico P. de Carcavy, bibliotecario reale a Parigi, della sua invenzione della macchina calcolatrice; redige infine il Piano per l’Egitto (Consilium Aegyptiacum). Il soggiorno parigino (1672-1676) 1672 Alla fine di marzo giunge a Parigi in missione diplomatica, voluta dalla corte di Magonza, allo scopo di proporre a Luigi XIV la spedizione in Egitto. L’iniziativa fallisce e tuttavia Leibniz si trattiene a Parigi. Qui rinsalda l’amicizia con Arnauld; entra in contatto col celebre matematico C. Huygens, grazie al quale Leibniz perfeziona le proprie conoscenze in questo campo. In dicembre, apprende della morte del suo protettore barone von Boineburg. 1673 In gennaio, con una delegazione della corte di Magonza, si reca a Londra in missione diplomatica. Qui, in febbraio, grazie all’interessamento di Oldenburg, partecipa a due riunioni della Royal Society dove presenta un modello in legno della sua macchina calcolatrice. Entra in contatto con R. Boyle, J. Pell e altri scienziati inglesi. Alla fine del mese, in seguito alla notizia della morte dell’elettore di Magonza J. P. von Schoenborn, rientra a Parigi. Il 19 aprile viene nominato membro della Royal Society. Nei mesi seguenti, stimolato da Huygens, intensifica i suoi studi di matematica e riserva un particolare interesse per l’opera di Pascal, di cui ammira la profondita’ speculativa anche in campo metafisico in seguito alla lettura dei Pensieri. Risale probabilmente a questo periodo la prima stesura della Confessio Philosophi, un opuscolo scritto in forma dialogica che ha per tema la giustizia divina, motivo dominante della futura Teodicea. 1674 Entra in corrispondenza con il giurista S. Pufendorf, consigliere di Federico Guglielmo di Prussia. 1675 Perfezionata la macchina calcolatrice, all’inizio dell’anno da’ una dimostrazione del suo funzionamento all’Accademia delle Scienze di Parigi. Successivamente, col pretesto di spiegare l’utilita’ della macchina, scrive una lettera al duca Johann Friedrich di Hannover in cui si dichiara disponibile ad accettare l’invito a entrare al suo servizio. Conosce il filosofo e matematico N. Malebranche. Legge il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di Galilei, e redige il saggio Sul vero metodo in filosofia e teologia (De vera methodo philosophiae et theologiae: in realta’ il titolo lo dobbiamo a Erdmann, che lo pubblica nel 1840 nella sua edizione delle opere filosofiche di Leibniz), in cui si propone, come programma di studio, di conciliare gli antichi e i medievali con i “philosophi novi”. In ottobre inizia a porre le basi del calcolo infinitesimale. Verso la fine dell’anno, anche perchŽ pressato da crescenti difficolta’ economiche, si candida a un posto stipendiato presso l’Accademia delle Scienze di Parigi, resosi vacante in seguito alla morte del matematico G. P. de Roberval. 1676 Il 27 gennaio riceve la nomina a consigliere del duca Johann Friedrich di Hannover, ma Leibniz prende tempo nella speranza di trovare un impiego presso l’Accademia delle Scienze di Parigi. Intanto prosegue l’esame degli scritti matematici di Pascal, intrapreso l’anno precedente assieme al giovane connazionale E. W. von Tschirnhaus. Durante il periodo estivo si registra un primo scambio epistolare tra Leibniz e Newton. In ottobre lascia a malincuore Parigi in direzione di Hannover, dove giunge, alla fine dell’anno, dopo una serie importante di tappe: prima a Londra, dove J. Collins, il bibliotecario della Royal Society, gli consente di fare degli estratti dei manoscritti del De analysi e dell’Historiola di Newton; poi a Delft, dove conosce il biologo A. van Leeuwenhoeck, le cui ricerche nel campo dei microrganismi incideranno sul concetto leibniziano di “preformazione”; quindi a l’Aia, dove incontra Spinoza, con il quale discute a lungo di etica, teologia e ontologia – e di cui non condivide, come scrivera’ di li’ a poco in una lettera indirizzata a J. Gallois, la prospettiva panteistica e deterministica. Il lungo periodo di Hannover e i viaggi attraverso l’Europa (1677-1716) 1677 Si stabilisce a Hannover con l’incarico di bibliotecario. Entra in contatto con il teologo luterano G. W. Molanus. Redige il documento Del diritto estremo e delle ambascerie dei principi tedeschi (De jure suprematus ac legationis principum Germaniae) in favore della sovranita’ degli Stati tedeschi nei confronti della corte imperiale. Il 21 giugno riceve una seconda lettera da parte di Newton in cui lo scienziato inglese, con linguaggio cifrato, da’ la chiave del suo calcolo infinitesimale; Leibniz risponde subito esponendo i propri principi del calcolo. In dicembre, forse grazie al De jure, riceve la nomina a consigliere di corte da parte del duca di Hannover Johann Friedrich. 1678 In una lettera del 14 febbraio, indirizzata a H. Justel, critica a fondo il monismo e il panteismo di Spinoza. Nei mesi estivi e’ ad Amburgo per acquistare per conto del duca di Hannover la biblioteca di M. Fogel. Legge le Conversazioni cristiane di Malebranche, e in un commento al testo accenna all’esistenza dell'”inconscio”. Redige il breve saggio Che cos’e’ un’idea (Quid sit idea). 1679 Riprende e rielabora il giovanile De arte combinatoria sulla base di una “caratteristica universale” e di un “calcolo logico” capaci di rappresentare le idee e le loro relazioni mediante segni o “caratteri”, su cui scrive: Elementi della caratteristica universale (Elementa Characteristicae Universalis), Elementi di calcolo (Elementa calculi), Elementi del calcolo universale (Calculi Universalis Elementa). A questo periodo probabilmente appartiene anche la stesura dell’Introduzione all’enciclopedia arcana (Introductio ad encyclopaediam arcanam), in cui espone i principi fondamentali della sua logica. Intensifica i suoi sforzi per la conciliazione tra luterani e cattolici: entra quindi in corrispondenza con il teologo cattolico J. Bossuet, e incontra a Hannover il giovane francescano, vescovo di Thina, C. de Rojas y Spinola, incaricato dall’imperatore Leopoldo I e da papa Innocenzo XI di avviare le discussioni. In dicembre muore Johann Friedrich. 1680 Il nuovo duca di Hannover, Ernst August, conferma Leibniz nel grado di consigliere. In questo periodo Leibniz stringe con la duchessa Sofia, consorte del duca, un profondo legame di amicizia che durera’ sempre. Legge intanto il Trattato della Natura e della Grazia di Malebranche. Inizia la stesura del saggio Sulla sintesi e l’analisi universale, o arte di scoprire e di giudicare (De synthesi et analysi universali, seu de arte inveniendi et judicandi). 1681 Fonda con O. Mencke, professore di filosofia morale e politica a Lipsia, la rivista scientifica “Acta Eruditorum”. 1682 Pubblica negli “Acta Eruditorum” il saggio Un principio comune per l’ottica, la catottrica e la diottrica (Unicum opticae, catoptricae et dioptricae principium). 1683 Scrive Marte cristianissimo (Mars christianissimus) contro Luigi XIV e la sua politica imperialistica: il pamphlet esce, anonimo, su invito del langravio E. von Hessen-Rheifels, che intanto preme su Leibniz perchŽ si converta al cattolicesimo. In marzo incontra nuovamente a Hannover il vescovo Rojas y Spinola e riprende le trattative per la riunione delle due chiese. 1684 Pubblica negli “Acta Eruditorum” di ottobre il Nuovo metodo per i massimi e i minimi (Nova methodus pro maximis et minimis), in cui espone il metodo del calcolo infinitesimale; in novembre, sulla stessa rivista, pubblica le Meditazioni sulla conoscenza, la verita’ e le idee (Meditationes de cognitione, veritate et ideis), in cui fissa le linee fondamentali della sua gnoseologia. 1685 In agosto e’ nominato ufficialmente storiografo della casata del Braunschweig-Lueneburg. Nell’occasione, il duca di Hannover gli assegna un congruo vitalizio e gli conferisce anche il titolo di consigliere privato a vita. 1686 Destinato ad A. Arnauld, redige il Discorso di metafisica in 37 paragrafi, in cui raccoglie in una summa il suo pensiero filosofico fin qui elaborato. Inedito fino al 1845, quando viene pubblicato per la prima volta a opera di Grotefeld, l’importante saggio prende il titolo da una lettera dell’11 febbraio in cui Leibniz comunica al langravio E. von Hessen-Rheinfels di aver scritto “un piccolo” Discours de Metaphysique. Negli “Acta Eruditorum” di marzo, con Una breve dimostrazione di un errore memorabile di Cartesio (Brevis demonstratio erroris memorabilis Cartesii), attacca il punto fondamentale della fisica cartesiana, il principio di conservazione del moto, in luogo del quale Leibniz considera invece la “forza viva”. E’ probabile che a quest’anno risalga anche il breve ma denso saggio Verita’ prime (Primae veritates). 1687 In una lettera a Malebranche formula l’importante “legge del continuo”. Inizia una lunga serie di viaggi che, attraverso la Germania meridionale prima e l’Austria dopo, lo porteranno in Italia nel 1689 per reperire documenti sulla casata di Braunschweig, legata in origine agli Estensi. 1688 In gennaio e’ a Sulzbach, ospite per qualche giorno del celebre cabalista e alchimista C. Knorr von Rosenroth, traduttore della Cabbala denudata, con cui discute per lo piu’ di filosofia naturale e di misticismo. Da maggio a dicembre soggiorna a Vienna: qui cerca e ottiene, in ottobre, un’udienza con l’imperatore Leopoldo I. Intanto entra in corrispondenza con Sofia Carlotta, figlia della duchessa Sofia e futura regina di Prussia. 1689 Il 10 febbraio lascia Vienna per l’Italia al fine di reperire documenti che attestino il legame tra la casata d’Este e quella di Braunschweig. A Roma, dove si trattiene per circa sei mesi, conosce l’astronomo A. Auzout e il padre gesuita Grimaldi, missionario in Cina, con il quale conviene sulla necessita’ di scambi culturali tra l’Europa e la Cina; frequenta con assiduita’ la biblioteca vaticana; diviene membro dell’Accademia fisico-matematica; redige il dialogo Foronomia, ossia sulla forza e le leggi della natura (Phoranomus seu de potentia et legibus naturae); legge i Principi matematici di filosofia naturale di Newton. In dicembre e’ a Firenze, dove conosce V. Viviani, l’ultimo degli allievi di Galilei. Da Firenze passa a Bologna, dove conosce il biologo M. Malpighi. Il 30 dicembre giunge finalmente a Modena, dove il duca Francesco II gli lascia ampia liberta’ per le sue ricerche storiche. 1690 In febbraio, di ritorno a Hannover, si ferma a Venezia dove conosce il francescano siciliano M. Fardella, seguace delle dottrine di Cartesio. Il 23 marzo scrive l’ultima lettera ad Arnauld. Il giorno seguente lascia Venezia alla volta di Vienna. Durante la sosta a Vienna scrive per gli “Acta Eruditorum” il saggio Sulla causa della gravita’, e difesa del proprio pensiero intorno alle vere leggi della natura contro i Cartesiani (De causa gravitatis, et defensio sententiae auctoris de veris naturae legibus contra Cartesianos). Verso la meta’ di giugno e’ a Hannover. Su invito della duchessa Sofia, entra in contatto epistolare con P. Pellisson-Fontanier, teologo protestante convertitosi al cristianesimo, per riprendere la questione sempre attuale della riunione delle due chiese. 1691 All’inizio dell’anno diviene direttore della biblioteca di Wolfenbuettel. Pubblica sul “Journal de Savans” di giugno la Lettera sul problema se l’essenza dei corpi consista nell’estensione (Lettre sur la question, si l’essence du corps consiste dans l’etendue), in cui sostiene che non l’estensione ma la “forza” costituisce l’essenza dei corpi. 1692 Redige il Saggio di dinamica (Essay de dynamique) imperniato sul concetto di “forza”, che invia a Pellisson perche’ lo presenti all’Accademia delle Scienze di Parigi. Riprende la corrispondenza con Bossuet. Entra in contatto epistolare con l’astronomo E. Halley e con il matematico G. F. Antoine de l’Hospital. 1693 Pubblica a Hannover il Codice diplomatico sul diritto delle genti (Codex juris gentium diplomaticus). Redige Aurora: Principi della scienza generale dalla luce divina alla felicita’ umana (Aurora, seu Initia scientiae generalis a divina luce ad humanam felicitatem), un breve ma importante saggio che, concepito come premessa all’antico progetto di enciclopedia, riprende il motivo platonico della necessita’ della “conversione ai ragionamenti nell’indagine della verita’”. Nel “Journal des Savans” di settembre esce l’articolo Regola generale della composizione dei movimenti (Regle generale sur la composition des mouvemens), in continuita’ con il precedente Saggio di dinamica. 1694 Negli “Acta Eruditorum” di marzo pubblica Sulla correzione della filosofia prima e sulla nozione di sostanza (De primae philosophiae Emendatione et de Notione Substantiae), in cui spiega la differenza tra il suo concetto di sostanza come “forza attiva” e quello degli Scolastici come “mera potenza”. Realizza, con l’aiuto di un artigiano, un modello di macchina calcolatrice capace di moltiplicare numeri di 12 cifre. 1695 è un anno denso di impegni e attivita’ multiformi per Leibniz: compie ricerche sulla storia d’Inghilterra; e’ in contatto epistolare con i matematici Huygens, de l’Hospital e B. Nieuwentijt sul controverso concetto degli infinitesimi; inizia a leggere il Saggio sull’intelletto umano di Locke, fondamentale per gli sviluppi della sua teoria gnoseologica; frequenta l’opera e il teatro; riprende a interessarsi della riunione delle chiese; in occasione del matrimonio, che si tiene in novembre a Hannover, tra Carlotta Felicita di Braunschweig e Rinaldo d’Este di Modena, scrive la Lettera sul legame tra le casate di Braunschweig e d’Este (Lettre sur la connexion des Maisons de Braunschweig et d’Este), in cui Leibniz richiama i risultati delle sue ricerche a riguardo. All’inizio dell’anno redige il dialogo Sulla liberta’ dell’uomo e sull’origine del male (Sur la liberte’ de l’homme et sur l’origine du mal). Pubblica, negli “Acta Eruditorum” di aprile, il Saggio di dinamica (Specimen dynamicum), un compendio della sua nuova concezione fisica, vista in stretta connessione con la metafisica. In giugno, sul “Journal des Savans”, esce il breve saggio Nuovo sistema della natura e della comunicazione delle sostanze e dell’unione tra l’anima e il corpo (Systeme nouveau de la nature et de la communication des substances, aussi bien que de l’union qu’il y a entre l’‰me et le corps), il primo resoconto pubblico della sua concezione metafisica che qui compendia. 1697 In aprile pubblica Ultime notizie dalla Cina (Novissima Sinica), in cui raccoglie la corrispondenza con i gesuiti missionari in Cina. In settembre scrive a Magliabechi dicendogli che intende portare a termine una Teodicea e altri lavori di filosofia, storia, matematica e linguistica. In ottobre scrive a Sofia Carlotta, dicendole di condividere il suo progetto di costruire un osservatorio astronomico a Berlino. Il 15 novembre si reca a Herrenhausen per assistere l’elettore Ernst August, le cui condizioni di salute si erano aggravate. In novembre, redige il breve e importante saggio metafisico: Sull’origine radicale delle cose (De rerum originatione radicali). 1698 Il 23 gennaio muore Ernst August, che aveva portato Hannover al grado di Elettorato. A lui succede il primogenito Georg Ludwig, futuro re d’Inghilterra, che sara’ sempre meno accondiscendente nei confronti di Leibniz. In luglio pubblica, nell'”Histoire des Ouvrages des S avans”, una lettera a Basnage di chiarimento sulle difficolta’ trovate dal Bayle nel “Nuovo sistema” in merito all’unione dell’anima e del corpo. In settembre esce negli “Acta Eruditorum” il saggio Sulla natura in se stessa, ovvero sulla forza insita e sulle azioni delle creature come conferma e chiarimento della mia dinamica (De ipsa natura sive de vi insita actionibusque Creaturarum, pro Dynamicis suis confirmandis illustrandique), in aperta polemica contro il cartesiano J. C. Sturm che non riconosce alla natura alcuna capacita’ intrinseca di azione. Ha un incontro con Molanus e E. Jablonski, cappellano della corte di Brandeburgo, con i quali riprende le trattative sulla riunione delle chiese. A partire dal 4 ottobre risiedera’ presso la casa di Sofia Elisabetta von Luede, divenuta vedova. 1700 Nel mese di febbraio viene nominato membro dell’Accademia delle Scienze di Parigi. In seguito, entra in contatto epistolare con il segretario dell’Accademia B. L. B. de Fontenelle. In primavera si mette in viaggio alla volta di Berlino per stilare con l’elettore di Brandeburgo Federico III l’atto di fondazione dell’Accademia delle Scienze di Berlino, fondazione che avverra’ il 1¡ luglio. In ottobre e’ a Vienna, per volere dell’imperatore Leopoldo I, per discutere della riunione delle chiese con il conte F. von Buchhaim, vescovo di Wiener- Neustadt. 1703 Risiede prevalentemente a Berlino per organizzare l’attivita’ dell’Accademia delle Scienze. Entra in corrispondenza con il matematico pisano G. Grandi. Inizia la stesura dei Nuovi saggi sull’intelletto umano (Nouveaux essais sur l’entendement humain), una sorta di commentario in forma di dialogo dell’Essay concerning human understanding di Locke: il testo, rimasto inedito fino al 1765, costituisce una sorta di “enciclopedia” del pensiero filosofico di Leibniz. Pubblica nei “Memoires” dell’Accademia di Parigi l’Esplicazione dell’aritmetica binaria, che si serve solo delle cifre 0 e 1 (Explication de l’arithmetique binaire, qui se sert des seuls caracteres 0 et 1). 1705 Muore il 1¡ febbraio Sofia Carlotta, la grande protettrice e amica di Leibniz. A motivo dei suoi frequenti viaggi e della copiosissima corrispondenza che lo distraevano dalle ricerche storiche sulla casata di Braunschweig, l’elettore Georg Ludwig proibisce a Leibniz di intraprendere nuovi viaggi senza il suo permesso. Nell'”Histoire des Ouvrages des Savans” di maggio esce il saggio, in forma di lettera all’editore Basnage de Beauval, Considerazioni sui principi della vita e sulle nature plastiche, dell’Autore del Sistema dell’Armonia prestabilita (Considerations sur les Principes de Vie, et sur les Natures Plastiques, par l’Auteur du Systeme de l’Harmonie preetablie). In una lettera a Sofia, Leibniz espone dettagliatamente la sua “teoria delle sostanze semplici”. 1706 Il 2 febbraio Leibniz inizia l’importante corrispondenza con il gesuita B. des Bosses. Di rilievo, a partire da quest’anno, e’ anche l’epistolario filosofico con P. Coste e la corrispondenza con il fisico olandese N. Hartsoeker. 1707 Soddisfa le pressanti sollecitazioni dell’elettore di Hannover con la pubblicazione del primo volume degli Scrittori delle cose di Braunschweig (Scriptores rerum Brunsvicensium). 1708 Il fisico J. Keill, in una lettera a E. Halley destinata alla pubblicazione nella rivista “Philosophical Transactions”, muove un pesante attacco a Leibniz accusandolo di plagio nei confronti di Newton riguardo all’invenzione del calcolo infinitesimale. 1710 Pubblica anonima, presso l’editore J. Troyel di Amsterdam, la sua opera teologica piu’ significativa: i Saggi di Teodicea sulla bonta’ di Dio, sulla liberta’ dell’uomo, sull’origine del male (Essais de Theodicee sur la bonte’ de Dieu, la liberte’ de l’homme et l’origine du mal). Esce il primo volume della Miscellanea Berolinensia ad incrementum scientiarum, memorie dell’Accademia delle Scienze di Berlino scritte e curate per lo piu’ da Leibniz. 1711 Soggiorna a lungo a Berlino. Intanto si fa sempre piu’ aspra la polemica con gli scienziati inglesi sulla priorita’ della scoperta del calcolo infinitesimale che lo oppone a Newton. In seguito alle precedenti accuse pubbliche di plagio a opera di J. Keill, Leibniz si appella ora alla Royal Society, tramite il segretario H. Sloane, per ottenere giustizia: in risposta, la Royal Society forma una commissione per valutare la faccenda. In occasione del matrimonio della principessa Carlotta Cristina Sofia di Braunschweig con il figlio di Pietro il Grande, celebrato alla corte di Sassonia a Torgau, Leibniz incontra lo zar con il quale discute dello sviluppo delle scienze in Russia. 1712 La Royal Society fa uscire a cura di J. Collins un Commercium epistolicum (che raccoglie la corrispondenza tra Newton, Wallis, Oldenburg e Leibniz) con una documentazione che attribuisce a Newton la priorita’ dell’invenzione del calcolo infinitesimale. In settembre si trova a Wolfenbuettel, quando riceve l’invito a incontrare lo zar Pietro il Grande a Karlsbad; in seguito Leibniz riferisce all’elettrice Sofia dell’invito dello zar a “diventare il Solone di Russia”. 1713 Agli inizi dell’anno si stabilisce a Vienna dove, malgrado l’opposizione della corte di Hannover, riceve la nomina a consigliere privato dell’imperatore Carlo VI. Sempre a Vienna conosce il principe Eugenio di Savoia, grande statista dell’impero asburgico, con il quale si intrattiene amichevolmente su svariati argomenti, e per il quale redige in occasione del trattato di Utrecht il saggio Paix d’Utrecht inexcusable. 1714 Prosegue il soggiorno a Vienna fino al rientro in settembre a Hannover. Risale a questo periodo la stesura dei due scritti, entrambi pubblicati postumi, che costituiscono l’esposizione piu’ compiuta del sistema filosofico di Leibniz: i Principi razionali della Natura e della Grazia (Principes de la Nature et de la Grace fonde’s en raison), che Leibniz dedica al principe Eugenio di Savoia, usciranno nel 1718 presso la rivista “Europe Savante”; la Monadologia, che dedica all’amico N. Re’mond, consigliere del duca d’Orle’ans, in memoria del suo soggiorno parigino: il titolo del celebre saggio, ormai universalmente riconosciuto, non deriva da Leibniz (infatti, solo una delle quattro copie manoscritte, quella conservata presso la Nationalbibliothek di Vienna, ha un titolo ed e’ precisamente Les principes de la philosophie, par Monsieur Leibniz), ma lo si deve al giusnaturalista H. Koehler, che tradusse e pubblico’ il testo francese in traduzione tedesca nel 1720 (Francoforte e Lipsia) con la seguente titolazione: Lehrsaetze ueber die Monadologie imgleichen von Gott und Seiner Existenz, seinen Eigenschafften und von der Seele des Menschen. Il 3 settembre lascia definitivamente Vienna e intraprende il viaggio di ritorno a Hannover. 1715 All’inizio dell’anno l’elettore di Hannover Georg Ludwig, divenuto il nuovo re d’Inghilterra Giorgio I, vieta a Leibniz di intraprendere nuovi viaggi prima che le sue ricerche storiche siano completate. Inizia cosi’ l’isolamento di Leibniz, reso piu’ gravoso dalle condizioni di salute per via dell’artrite e della gotta che lo affliggono. Entra in corrispondenza con il teologo S. Clarke, strenuo difensore delle tesi newtoniane. 1716 L’ultimo anno di vita lo vede ancora impegnato nell’estenuante lavoro di storiografo. Prosegue il confronto epistolare con B. des Bosses e intensifica quello con Clarke, contro il quale difende il suo “Sistema dell’Armonia prestabilita”. In giugno ha un nuovo incontro, a Bad Pyrmont, con lo zar Pietro il Grande, al quale presenta alcune relazioni sulle “osservazioni magnetiche”, e sul progresso delle arti e delle scienze in Russia. Nei primi di novembre lo coglie un violento attacco di gotta, e, colpito anche alle mani, e’ costretto a smettere di scrivere. La sera di sabato 14 novembre, assistito dal suo emanuense J. H. Vogler e dal cocchiere J. H. Kolthof, Leibniz muore pressoche’ dimenticato all’eta’ di 70 anni: al suo funerale, che ebbe luogo il 14 dicembre nella Neustaedter Kirche di Hannover, – come riferisce il segretario J. G. Eckhart nella sua biografia – non presenzio’ nessuno dell’intera corte che in quel periodo si trovava al seguito del re Giorgio I al padiglione di caccia a Goerde, non molto distante da Hannover.

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