Da, dà o da’? Un dubbio che ci si può spesso presentare nello scrivere riguarda il monosillabo “da”. In effetti, a seconda del contesto, la forma di questa piccola parola cambia… dunque la domanda è: da, dà o da’?
Quando si usa Da
È un caso, come altri nella nostra lingua, in cui la presenza dell’accento serve a differenziare un monosillabo rispetto al significato: in questo caso, “da” senza accento è una preposizione semplice, che può essere utilizzata in molti differenti contesti. Facciamo qualche esempio:
- Mario sta andando da Maria.
- Ho bisogno di qualcosa da leggere.
- Credo sia questa la strada più semplice da Milano a Brescia.
- Non mi succedeva da mesi.
Quando si usa Dà
Come si vede, la forma “da” può evocare, in base alla frase all’interno della quale viene utilizzata, situazioni differenti, ma grammaticalmente è pur sempre una preposizione semplice, da non confondersi con “dà”, che, invece, nella forma accentata appunto, è la terza persona singolare del presente indicativo del verbo dare. Anche in questo caso proponiamo degli esempi, in modo che il dubbio “da o dà?” venga più facilmente dissipato:
- Un cane dà amore senza chiedere nulla.
- Mario dà spesso i suoi appunti a Giorgio.
Confrontando gli esempi nelle diverse grafie dovrebbe saltare subito agli occhi che ognuna di esse ha un significato a sé rispetto all’altra, ragion per cui a questo punto la domanda “da o dà?” non dovrebbe più rappresentare un problema.
Quando si usa Da’
Esiste, in realtà, una terza grafia del monosillabo, oltre a “da” e “dà”, e cioè “da’“. La presenza dell’apostrofo è dovuta alla necessità di distinguere ancora una volta il significato del monosillabo rispetto ai due precedentemente analizzati. La forma apostrofata indica, infatti, la seconda persona singolare dell’imperativo presente. L’apostrofo indica che è caduta la vocale finale (in questo caso la i).
- Es: Da’ gli auguri alla nonna!
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