Seneca, De Brevitate Vitae, 19: testo originale in latino
Recipe te ad haec tranquilliora, tutiora, maiora!
Simile tu putas esse, utrum cures ut incorruptum et a fraude advehentium et a neglegentia frumentum transfundatur in horrea, ne
concepto umore vitietur et concalescat, ut ad mensuram pondusque respondeat, an ad haec sacra et sublimia accedas sciturus quae
materia sit dei, quae voluptas, quae condicio, quae forma; quis animum tuum casus exspectet; ubi nos a corporibus dimissos
natura componat; quid sit quod huius mundi gravissima quaeque in medio sustineat, supra levia suspendat, in summum ignem ferat,
sidera vicibus suis excitet; cetera deinceps ingentibus plena miraculis? 2 Vis tu relicto solo mente ad ista respicere! Nunc,
dum calet sanguis, vigentibus ad meliora eundum est. Exspectat te in hoc genere vitae multum bonarum artium, amor virtutum
atque usus, cupiditatum oblivio, vivendi ac moriendi scientia, alta rerum quies.
Seneca, De Brevitate Vitae, 19: traduzione
Rifugiati in queste cose più tranquille, più sicure, più grandi! Credi che sia la stessa cosa se curi
che il frumento venga travasato nei granai integro sia dalla frode che dall’incuria dei trasportatori, che non sia madido di
umidità accumulata e non fermenti, che sia conforme alla misura e al peso, o se ti accosti a queste cose sacre e sublimi per
conoscere quale sia la materia di Dio, quale la volontà, la condizione, la forma; quale condizione attenda il tuo spirito; dove
la natura ci disponga una volta usciti dai (nostri) corpi; cosa sia che sostenga ogni cosa più pesante al centro di questo
mondo, sospenda al di sopra quelle leggere, sollevi il fuoco in cima, ecciti gli astri nei loro percorsi; e via via le altre
cose colme di strabilianti fenomeni? Vuoi, una volta abbandonata la terra, rivolgere l’attenzione a queste cose? Ora, finché
il sangue è caldo, pieni di vigore dobbiamo tendere a cose migliori. Ti aspettano in questo genere di vita molte buone
attività, l’amore e la pratica delle virtù, l’oblio delle passioni, il saper vivere e il saper morire (lett.: la
conoscenza del vivere e del morire), una profonda quiete delle cose.
Vedi anche:
- Scuole Superiori
- Letteratura Latina
- De Brevitate Vitae di Seneca
- Seneca
- De Brevitate Vitae