Canis, dum gerit carnem per flumen, videt in aquarum speculo imaginem suam. “En, inquit, canis alter magnam partem carnis habet; ego autem parvam”. Tum, magna aviditate, carnem emittit et alteram petit. Sed, magno cum dolore, amittit suam et alteram et sero suam stultitiam deplorat.
Versione tradotta
Un cane, mentre porta la carne per il fiume, vede nello specchio dell'acqua la sua immagine. "Ecco, un altro cane ha un grande pezzo di carne; io invece uno piccolo". Allora, per la grande avidità, lascia la carne e chiede l'altra. Ma, con grande dolore, perde la sua e l'altra, e troppo tardi si lamenta della sua stupidità.
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