De scelesto argentario - Studentville

De scelesto argentario

Pauper agricola haud procul ab argentarii villa tugurium habitabat. Argentarius, homo scelestus, hortulum agricolae vi occupaverat, ut suum fundum posset augere. Agricola igitur, ut agellum reciperet, iniustum vicinum in iudicium vocavit. At argentarius, ut animum iudicis sibi conciliaret, centum nummos aureos ei donavit. Nulla salutis spes agricolae erat, quod ne unum quidem testem inveniebat: omnes enim vicini argentarii potentiam valde metuebant. Die constituta miser agricola ad iudicem venit. At integer iudex, centum nummos ab argentario donatos ostendens coram omnibus, dixit «Noli timere! Adversarius tuus hos centum testes tibi dedit: hi causam tuam confirmant. Hortulum tuum servabis».

Versione tradotta

Un banchiere scellerato
Un povero contadino abitava un tugurio non lontano dalla villa di un banchiere. Il banchiere, un uomo scellerato, aveva occupato con la forza l'orticello del contadino, per poter ampliare la propria tenuta. Il contadino dunque, per riacquistare il campicello, citò (chiamò in giudizio) l'ingiusto vicino. Ma il banchiere, per accattivarsi la volontà del giudice, gli donò cento monete d'oro.
Il contadino non aveva alcuna speranza di salvezza, perché non trovava neppure un testimone: infatti tutti i vicini del banchiere temevano molto la potenza del banchiere.
Nel giorno stabilito il povero contadino giunse dal giudice.
Ma il giudice onesto, mostrando dinanzi a tutti le cento monete che gli erano state donate dal banchiere, disse: "Non temere! il tuo avversario ti ha dato questi cento testimoni: questi attestano la tua causa. Manterrai il tuo campicello".

  • Letteratura Latina
  • La Lingua delle Radici 1
  • Versioni dai Libri di Esercizi

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti