Il monumento a Maria Cristina d'Austria del Canova è un monumento funebre custodito nell'Augustinerkirche di Vienna. Fu il risultato di un lavoro durato ben 7 anni dal 1798 al 1805, e Giulio Carlo Argan lo raffronta con quello che è il suo parallelo letterario, ossia “Dei sepolcri” di Ugo Foscolo, dove centrale è il tema della morte. Per quanto riguarda il nutrito corredo iconografico, questo fu imposto dal principe Alberto di Sassonia, marito della defunta, che scelse personalmente le allegorie e le virtù che avrebbero dovuto elogiare la persona di Maria Cristina. Il monumento, in marmo bianco, si presenta come una piramide posta su di un podio costituito da tre gradini, su cui, a destra e a sinistra, si radunano una serie di figure che incedono tutte verso il centro della composizione, ossia la bassa porta posta al centro della piramide, una sorta di passaggio fisico e ideale tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Sopra la porta la Felicità in compagnia di un putto regge l'effigie della defunta, mentre in basso a sinistra la Virtù, accompagnata da due fanciulli reca il vaso con le ceneri, seguita dalla Beneficenza che accompagna un cieco e una bambina. A destra due figure nell'atto di dormire: un genio funerario alato e un leone. Alcuni critici vogliono vedere nel corteo funebre una rappresentazione delle tre età della vita, dalla gioventù alla vecchiaia, a significare che la Morte non risparmia nessuno. La piramide (la cui figura geometrica è carica di significati allegorici) rappresenta l'Oltretomba, ed è un'immagine chiaramente Neoclassica.
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