Postquam Corinthum pervenit Dion et eodem perfugit Heraclides ab eodem expulsus Dionysio, qui
praefectus fuerat equitum, omni ratione bellum comparare coeperunt. Sed non multum proficiebant, quod tyranno magnarum opum
copia esse putabatur. Sed Dion, fretus non tam suis copiis quam odio tyranni, maximo animo duabus onerariis navibus, quingentis
longis navibus, decem equitum centumque peditum milibus profectus oppugnatum, quod oninibus gentibus admirabile est visum, post
diem tertium quam Siciliam attigerat, Syracusas introivit.
Versione tradotta
Appena
Dione giunse a Corinto, e li si rifugio anche Eraclide, egli pure espulso da Dionigi, di cui era stato prefetto della
cavalleria, con tutto l'impegno si accinsero a preparare la guerra. Ma non facevano grandi progressi, perché si pensava che
il tiranno possedesse una grande quantità di mezzi. Ma Dione, fiducioso non tanto sulle sue soldatesche, quanto sull'odio
verso il tiranno, con grandissimo ardimento parti per l'assedio con due navi da carico, cinquecento navi da guerra,
diecimila cavalieri e centomila fanti. E, cosa che a tutti sembrò straordinaria, dopo tre giorni che era sbarcato in Sicilia,
entrò in Siracusa.
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