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Donatello

vita e opere di Donatello

Donato di Niccolò di Betto Bardi, noto come Donatello, nacque a Firenze nel 1386 e morì ivi nel 1466. Svolse il ruolo di scultore, orafo e disegnatore. Insieme a Brunelleschi e Masaccio fu considerato il padre del rinascimento fiorentino.

Lo stile stiacciato

Donatello portò un rinnovo in scultura, mise da parte l’esperienze del tardo gotico e superò i modelli dell’arte romana classica, inventando uno stile chiamato “ stiacciato”. Cos’è lo stiacciato? si tratta di una tecnica scultorea che consente di realizzare un rilievo con un rialzo delle figure di pochi millimetri rispetto al piano di fondo. Questa tecnica permette di ottenere un’illusione di profondità e può essere realizzata sia in rilievo che incavato.

Stando alle notizie fornite dal Vasari Donatello ricevette un’educazione presso Roberto Martelli. Dal 1402 al 1404 si recò a Roma insieme a Brunelleschi per ammirare e studiare le bellezze antiche, osservandole, copiandole e studiandole. Nel 1404 tornò nella bottega di Lorenzo Ghiberti restandoci sino al 1407.

Tra i primi lavori realizzati abbiamo  la facciata del Duomo di Firenze, la porta della Mandorla e le nicchie di Orsanmichele. Dal 1406 al 1408 realizzò la coppia di Profeti ad oggi conservate presso il museo dell’opera del Duomo. Nel  1409 realizza il David marmoreo del museo del Bargello. Il David fu scolpito per decorare la tribuna del coro del duomo e successivamente  dal 1416 fu esposto nel Palazzo Vecchio.  

Dal 1409 al 1411 realizza il San Giovanni Evangelista per decorare una nicchia del portale centrale del Duomo; il San Giovanni presenta una compostezza statuaria antica, il volto è caratterizzato da una fronte corrucciata, le spalle e il busto sono invece semplificate. La parte inferiore della figura appare stilizzata, le forme del corpo sono esaltate dal panneggio che ne avvolge tutto il corpo. Intorno al 1408-1412 realizza il Crocifisso contadino; il Crocifisso si presenta privo bellezza e di solennità, dal Cristo traspare l’umanità e la sofferenza resa dai lineamenti contratti, dagli occhi semiaperti e la bocca dischiusa.

Nel 1411 si occupò della decorazione della chiesa di Orsanmichele realizzando due statue, una raffigurante San Marco e San Giorgio e l’altra San Ludovico di Tolosa. Nel 1425 lavorò all’opera del Duomo per realizzare la decorazione scultorea del campanile di Giotto, realizzando la statua con il Profeta imberbe, il Profeta pensieroso, il sacrificio di Isacco.

Le statue sono caratterizzate da un forte realismo, da un’intensità espressiva, da un vibrante dinamismo che viene sottolineato dalla torsione del corpo; nel lato nord della cattedrale vi è la statua raffigurante lo Zuccone che successivamente fu chiamato il Profeta Abacuc, dal volto traspare la psicologia del Profeta ed il corpo è evidenziato dal panneggio che lo avvolge.  Nel 1418-20 realizza il Marzocco in piazza della Signoria, realizzato in pietra serena con effetti chiaroscurali. Nel 1423 decora la fonte battesimale nel Battistero di Siena. Nel 1427 realizza il pannello bronzeo con il banchetto di Erode; nel 1427-29 realizza due statue a tutto tondo con la Fede e la Speranza.

Nel 1424-27 tornò a Firenze e realizzò il reliquiario di San Rossore, in bronzo dorato; con quest’opera Donatello si distaccò dalla tradizione medievale dei reliquiari e creò un vero e proprio ritratto con tratti individuali, decidi. Dal 1425 ebbe iniziò la collaborazione tra Donatello e Michelozzo,dove  realizzarono il monumento funebre dell’antidada Giovanni XIII nel battistero, di cui Donatello realizzò la figura bronzea dl defunto disteso sotto una conchiglia e tre rilievi raffiguranti le Virtù. Sempre in collaborazione con Michelozzo realizzò i monumenti per il cardinale Rainaldo Brancacci, per Bartolomeo Aragazzi e il Duomo di Montepulciano.

La maggior parte delle sue sculture sono realizzate con la tecnica dello stiacciato, quali: il rilievo con l’Assunzione della Vergine realizzato nel sepolcro Brancacci; il Battesimo di Cristo realizzato per la fonte battesimale del Duomo di Arezzo; la Consegna delle chiavi realizzata nella cappella Brancacci a Firenze; la Madonna Pazzi ad oggi a Berlino; la Madonna delle nuvole ad oggi a Boston. Nel 1428 sempre in collaborazione con Michelozzo realizzò il pulpito per il Duomo di Prato dove Michelozzo si occupò di tutta la parte architettonica, mentre Donatello realizzò il rilievo con i putti danzanti.  

Nel 1432 si reca a Roma dove lavorò  per realizzare la lastra tombale di Giovanni Crivelli in Santa Maria in Aracoeli e il Tabernacolo del Sacramento. Tornato da Roma si occupò di progettare la Cantoria, si tratta di una balconata realizzata per un organo posta sopra la porta della sagrestia dei canonici, l’opera è realizzata ispirandosi ai sarcofagi antichi e a cofani eburnei bizantini. Nel 1428 decorò la Sagrestia Vecchia scolpendo otto medaglioni monumentali in stucco policromo raffigurante  le storie di Giovanni Evangelista;quattro tondi con Evangelisti; due sopraporte in stucco e due porte bronzee a formelle. Nel 1440 realizzò su commissione di Cosimo de Medici  il David bronzeo del Bargello, inizialmente fu realizzato per il cortile dei Palazzo Medici. Il David rappresentava sia il Dio Mercurio che l’erede biblico.

Nel 1443 partì per Padova dove realizzò il Crocifisso della Basilica del Santo, opera bronzea, oggi posta sull’altare del Santo della Basilica di Sant’Antonio da Padova. La figura del Cristo è realizzata nei minimi dettagli, con un’attinenza anatomica e una grande resa espressiva da dove ne traspare la sofferenza. Sempre all’interno dell’altare della basilica del Santo scolpì venti rilievi e sette statue bronzee a tutto tondo raffigurate la Madonna col bambino e i santi Francesco, Antonio, Ludovico, Daniele, Prosdocimo e Giustina; quattro rilievi con gli episodi della vita di Sant’Antonio, dodici putti e formelle con i quattro simboli degli evangelisti. Nel 1446 su commissione di Erasmo da Narni detto il Gattamelata realizzò il monumento equestre del condottiero; opera in bronzo posta su un alto basamento, la figura del condottiero è idealizzata,non corrisponde al vero ,ma mantiene comunque una precisa individuazione fisionomica. Nel 1454 torna a Firenze e qui realizzò la Maddalena penitente, scultura in legno ad oggi conservata presso il museo dell’opera del Duomo. In quest’opera non c’è più l’ideale di bellezza fisica, la Maddalena emana drammaticità, dal volto ne traspare dolore e fatica, il corpo è senza forma avvolto dalla massa dei capelli.

Nel 1453 su commissione di Piero de Medici detto il Gottoso realizza il gruppo scultoreo con Giuditta e Oloferne; il gruppo fu realizzato inizialmente per la cattedrale di Siena, successivamente per decorare il giardino di Palazzo Medici ed infine fu posto in Palazzo Vecchio. Il gruppo è posto su un alto basamento dove vi sono scolpiti tre bassorilievi con putti e scene di ebbrezza. Nel 1457 si trasferì a Siena realizzando un tondo con la raffigurante una Madonna col bambino;nel 1459 fece ritorno a Firenze. Tra le sue ultime commissioni fiorentine vi sono i due pulpiti bronzei per la chiesa di San Lorenzo. Morì a Firenze nel 1466 e fu sepolto nei sotterranei della basilica di San Lorenzo.

La sua formazione è in stile tardo-gotico, ma proiettata verso il rinascimento; insieme a Brunelleschi e Masaccio fu considerato il più importante scultore del quattrocento. Dopo il viaggio a Roma e dopo aver studiato le antichità classiche ebbe una visione artistica diversa basata sul recupero dell’arte classica con l’aggiunta del suo elemento principale basato sulla ricerca del carattere; la perfezione delle sue opere è data dalla capacità di far emergere il lato psicologico del soggetto raffigurato, trasmettendo le proprie emozioni e i propri stati d’animo.

 

 

 

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