In parentibus vero quam plurimum esse eruditionis optaverim. Nec de patribus tantum loquor: nam Gracchorum eloquentiae multum contulisse accepimus Corneliam matrem, cuius doctissimus sermo in posteros quoque est epistulis traditus, et Laelia C. filia reddidisse in loquendo paternam elegantiam dicitur, et Hortensiae Q. filiae oratio apud triumviros habita legitur non tantum in sexus honorem. Nec tamen ii quibus discere ipsis non contigit minorem curam docendi liberos habeant, sed sint propter hoc ipsum ad cetera magis diligentes.
Versione tradotta
Preferirei, in vero, che nei genitori ci fosse quanta più cultura possibile. E non parlo soltanto dei padri: sappiamo infatti che contribuì molto alla formazione dell'eloquenza dei Gracchi la madre Cornelia, il cui stile molto colto è stato tramandato anche ai posteri nelle sue lettere, e si dice che Lelia, figlia di Caio, riproducesse nella conversazione l'eleganza paterna, e l'orazione di Ortensia, figlia di Quinto, tenuta davanti ai Triumviri, si legge non solo come omaggio per il sesso femminile. E tuttavia coloro a cui non è toccato di istruirsi da se stessi, non abbiano minor cura nel far studiare i figli, ma siano proprio per questo più attenti in tutto il resto.
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