Due aneddoti... a suon di cetra - Studentville

Due aneddoti... a suon di cetra

Strathonicus Atheniensis, cum quodam die quendam cantantem atque cithara psallentem audivisset, exlamavit: “Huic Iuppiter alterum dedit, alterum negavit!”. Cum aliqui, qui haec verba audiverant, ex eo quaesivissent quidnam Iuppiter illi musico dedisset ac quid negavisset, Strathonicus respondit: “Male sonare deus ei dedit; eidem bene cantare negavit”.
Dionysius, Syracusanorum tyrannus, aliquando in convivio musicum quendam cithara psallentem audiverat et, cum ille vere peritus esset, Dionysius ei praemium in crastinum diem promiserat. Postridie igitur citharista ad Dionysium adiit mercedem promissam petiturus. Cui Dionysius respondit: “Heri tu me citharae tuae cantu delectavisti, ego te delectavi muneris spe. Nihil igitur tibi debeo hodie”.

Versione tradotta

Stratonico l'Ateniese, poiché un giorno sentì qualcuno che cantava e suonava la cetra, esclamò: "A costui, Giove ha dato una cosa, ne ha negata un'altra!". Quando alcuni, che avevano udito queste parole, gli chiesero cosa Giove avesse dato a quel musico e cosa gli avesse negato, Stratonico rispose: "Il dio gli concesse di suonare male; e gli negò di cantare bene".
Dionisio, tiranno dei Siracusani, aveva udito ad un convito un musico che suonava la cetra e, poiché egli era molto esperto, Dionisio gli aveva promesso un premio per il giorno seguente. L'indomani, dunque, il citarista si recò da Dionisio per chiedergli la ricompensa promessa. A lui Dionisio rispose: "Ieri tu mi hai dilettato con il canto della tua cetra, io ti ho dilettato con la speranza di un dono. Nulla dunque ti devo, oggi".

  • Letteratura Latina
  • Maiorum Lingua B
  • Versioni dai Libri di Esercizi

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