Sexto decimo anno post reges exactos seditionem populus Romae fecit,quod a senatu atque consulibus premebatur. Tum et ipse sibi tribunos plebis quasi proprios iudices et defensores creavit, ut contra senatum et consules tutus esse posset. Sequenti anno Volsci contra Romanos bellum reparaverunt; victi sunt acie et Coriolos civitatem, quam habebant optimam, perdiderunt. Octavo decimo anno postquam reges eiecti erant, expulsus est ex urbe C. Marcius Coriolanus,dux Romanus, qui Coriolos ceperat, Volscorum civitatem, quia plebi frumenti largitioni obstiterat. Ille ad ipsos Volscos contendit et auxilia accepit contra Romanos, quos saepe vicit: postea usque ad quintum miliarium urbis accessit, ut oppugnaret etiam patriam suam, atque legatos, qui pacem petebant, repudiavit. Ad illum autem mater Veturia et uxor Volumnia ex urbe venerunt: earum fletu et deprecatione superatus, Coriolanus removit exercitum. Atque hic secundus post Tarquinium fuit, qui copias duxit contra patriam suam.
Versione tradotta
Nel sedicesimo anno dopo la cacciata dei re, il popolo di Roma fece una rivolta, perché era oppresso dal senato e dai consoli. Allora elesse autonomamente i tribuni della plebe come propri giudici e difensori, per poter essere protetto contro il senato e i consoli. Nell'anno seguente i Volsci rinnovarono la guerra contro i Romani; furono sconfitti in battaglia, e persero la città di Corioli, la migliore che avevano. Nel diciottesimo anno dopo che i re furono cacciati, fu espulso dalla città Marzio Croriolano, comandante romano, il quale aveva preso Coriolano, città dei Volsci, poiché si era opposto alla distribuzione di frumento alla plebe. Egli si recò dagli stessi Volsci e accettò gli aiuti contro i Romani, che spesso sconfisse: in seguito si avvicinò fino a cinque miglia dalla città, per espugnare addirittura la sua patria, e respinse gli ambasciatori, che chiedevano la pace. Ma giunsero a lui, dalla città, la madre Veturia e la moglie Volumnia. Vinto dal loro pianto e dalla loro supplica, Coriolano ritirò l'esercitò. E questi fu il secondo, dopo Tarquinio, a condurre truppe contro la sua patria.
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