Due esempi di mansuetudine - Studentville

Due esempi di mansuetudine

Pisistratus mitissimus fuit. Cum adulescens quidam, amore erga filiam eius incensus (infiammato), in eius fronte in publico osculum impressisset. Pisistrati uxor maxima ira exarsit et virum suum rogavit ut morte adulescentem multaret. At vir: “Si eos occidimus qui nos amant, quid iis faciemus qui nos in odio habent?”. Olim, cum quidam ex amicis eius apud eum cenarent, unus ex iis, cui nomen erat Thrasippus, cum multum vini potavisset, contumelias Pisistrato fecit, quas ille aequo animo toleravit. Tunc Thrasippus, mansuetudine eius accensus (incoraggiato), gravioribus contumeliis eum operuit atque arroganter in eius os expuit. Postridie homo ille, cum ebrietas eius evanuisset, intellexit quam graviter Pisistratum contumeliis suis laesisset, et sibi mortem consciscere volebat. At Pisistratus eandem mansuetudinem adhibuit quam pridie et eum a consilio detraxit.

Versione tradotta

Pisistrato fu assai mite. Avendo un giovane, acceso d'amore per sua figlia, dato un bacio in pubblico sulla sua fronte, la moglie di Pisistrato arse di rabbia e chiese che suo marito punisse il giovane con la morte. Ma l'uomo: se uccidiamo quelli che ci amano, cosa faremo a quelli che ci hanno in odio? Una volta, cenando dei suoi amici presso lui, uno di questi, a cui era nome di Trasippo, avendo bevuto molto vino, offese Pisistrato, che tollerò con grande animo quelle (offese). Allora Trasippo, incoraggiato dalla sua mansuetudine, svelò ancor più pesanti offese e aprì insolentemente la sua bocca. Il giorno dopo quell'uomo, essendo svanita la sua ubriachezza, capì che aveva leso Pisistrato pesantemente con le sue offese e voleva uccidersi. Ma Pisistrato usò la stessa mansuetudine che il giorno prima lo distolse dall'intento.

  • Letteratura Latina
  • Versioni di Catone
  • Versioni dai Libri di Esercizi

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti