Sono passati un bel po' di anni da quando nel 1982 Sony e Philips lanciarono il compact disc. La sua diffusìone è stata quanto mai ampia: solo negli Stati Uniti d'America sono stati commercializzati ben 120 milioni di lettori CD e 3 miliardi di supporti, mentre si stima che la vendita mondiale di CD player abbia superato i 400 milioni di unità.
Nato inizialmente per il mercato audio, in seguito il CD ha esteso il suo campo di impiego alle applicazioni informatiche (CD-ROM), alle applicazioni di digital ímagìng (Photo-CD), video (Vídeo-CD) ed alle applicazioni per l’íntrattenimento ìnterattívo (CD-l).La nuova frontiera dei supporti di memorizzazione ottica è oggi rappresentata dal DVD, la sigla che identifica il Dígital Versatile Dísc, soprannominato scherzosamente anche "Dígital Vapor Disc" a causa dei lungo periodo di gestazione che ha preceduto la definizione di tutti i suoi aspetti, ma anche se la situazione è ora più chiara rimangono alcune perplessità sulle sue caratteristiche.
In principio erano due diversi standard, patrocinati da due diversi gruppi concorrenti di produttori dell'elettronica di consumo, a partire dalla metà del 1995, nel timore di ripetere gli stessi errori avvenuti all'epoca della definizione dei due standard concorrenti per la registrazione video (Betamax e VHS), i due consorzi che si occupavano della ricerca e dello sviluppo per la definizione dei due diversi formati, denominati SD e MMCD, giunsero ad un accordo che prevedeva la combinazione delle migliori caratteristiche, elaborate indipendentemente da ciascuno, per la definizione di un nuovo standard.
Il gruppo SD (Super Density) capeggiato da Toshiba, Matsushita e Time Warner, aveva elaborato un formato radicalmente nuovo capace di immagazzinare dati per 5 Gigabyte su ciascun lato di un disco a due facciate. Le applicazioni dove il supporto era in grado di fornire le migliori prestazioni erano quelle riguardanti il mercato della registrazione digitale di film con audio ad alta qualità. Il MultiMedia Compact Disc (MMCD), elaborato da Sony e Philips, era un prudente aggiornamento della tecnologia alla base dei tradizionali CD capace di immagazzinare 3,7 Gigabyte su dischi ad una sola facciata. Per dirimere la contesa tra i due gruppi, Philips e Sony costituirono un gruppo di esperti della registrazione dati, il Technical Working Group (TWG), che, dopo aver esteso la sua attività prendendo in considerazione anche il consorzio SD, nell'agosto del 1995, giunse alla conclusione che, per le loro caratteristiche, entrambi i formati presentavano grandi vantaggi per la memorizzazione di grandi quantità di dati in numerosi settori, specialmente quelli legati all'informatica.
Poiché uno dei coordinatori dei TWG proveniva dall'IBM, quest'ultima si offrì di mediare le divergenze tecniche dei due gruppi di ricerca per la costituzione di un terzo standard che raccogliesse le migliori caratteristiche dei due originari. Finalmente, dopo un accordo stipulato nel settembre dei 1995, che prevedeva la creazione di un solo formato, l'8 dicembre 1995 vennero definiti i particolari dei formato unificato e la denominazione ufficiale: DVD, acronimo di Digital Versatile Disc.
Il consorzio DVD venne creato con la partecipazione, oltre che delle società fin qui nominate (Sony, Philips, Toshiba, Matsushita, Time Warner), anche con la partecipazione di Pioneer, JVC, Hitachi e Mitsubishi Electric, alle quali si aggiunsero in seguito Thompson e Samsung. Con questo accordo nasceva ufficialmente il DVD, il nuovo supporto capace di offrire caratteristiche che lo rendono adatto ad un'ampia gamma di applicazioni, la prima delle quali in ordine di tempo, pur se per le sue caratteristiche il DVD è considerato il supporto più indicato per le applicazioni video di alta qualità (al punto che la denominazione originale viene spesso confusa con Digital Video Disc), è stata il DVD-ROM (Read Only Memory) adatto alle applicazioni informatiche. Altri formati di DVD in via di definizione, che potrebbero vedere la luce entro la fine di questo anno, sono il DVD-Audio, il DVD-Recordable ed i DVD-Riscrivibili secondo varie modalità: i DVD-RAM, tra i quali, per le varie soluzioni tecnologiche disponibili, sembra emergere il DVD-Rewritable basato sulla tecnologia Phase Change.
- Scienze