EDUCAZIONE ALLA SALUTE. La maggior parte degli italiani non pratica sport regolarmente, ciò è dovuto a diversi motivi quali: mancanza di tempo, costi elevati delle strutture sportive e la scarsità di impianti sportivi. Circa il 13 % della popolazione pratica sport almeno tre volte la settimana; il 40% due volte la settimana e il 47% solo saltuariamente. Per combattere la sedentarietà occorre fare una passeggiata di trenta minuti se è possibile tutti i giorni o sei volte la settimana; durante l’arco della giornata si possono compiere alcune accortezze che ti permettono di praticare movimento, ad esempio: parcheggiare lontano dal luogo in cui bisogna raggiungere, evitare di usare l’automobile ed utilizzare i mezzi pubblici, utilizzare le scale anziché l’ascensore, portare a spasso il cane, eseguire lavori di casa. Per chi pratica sport deve tenere un abbigliamento adeguato: non deve essere pesante, non deve essere troppo aderente e non deve essere di tessuto sintetico, scarpe comode e morbide. Si consiglia una buona igiene personale e dormire almeno otto ore per poter recuperare l’energie spese durante l’arco della giornata.
EDUCAZIONE ALLA SALUTE: ATTIVITA’ FISICA E ALIMENTAZIONE. Parlando di educazione alla salute non si fa riferimento solo all’attività fisica, ma si tratta anche di prevenzione nella cura delle malattie salvaguardandoci dall’utilizzo di sostanze nocive come droghe, alcol e fumo che provocano danni al cervello, al cuore, ai polmoni, all’utero e alle arterie. Un abuso di alcol, eroina e cocaina può provare anche la morte negli adolescenti.
Altro fattore che viene inserito nella prevenzione della salute è il disturbo alimentare che conducono ad una serie di malattie di natura genetica, sociale e psichica. Il disturbo alimentare altera la percezione della propria immagine corporea e diventa un fattore negativo sia sul corpo che sulla vita relazionale. La causa generalmente è una dieta, ma anche eventi negativi, quali lutti, conflitti. Questo disturbo sorge principalmente durante l’adolescenza, colpendo ragazze e donne con un’età compresa tra i 15 e i 25 anni. Tra i disturbi alimentari abbiamo l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa, il disturbo dell’alimentazione incontrollata e l’ortoressia.
L’anoressia nervosa si diagnostica in base a questi criteri:
- 1- paura del soggetto di acquistare peso o paura di diventare grassi
- 2- vedere la propria immagine corporea alterata sia per forme che dimensioni
- 3- restrizione dell’apporto energetico
Tutto ciò può provare danni alla salute creando un insufficienza renale, un’alterazione cardiovascolare, perdita di denti e dei capelli, osteoporosi, fino ad arrivare alla morte.
La bulimia nervosa viene diagnosticata secondo questi criteri:
- 1- crisi alimentare quali abbuffate
- 2- prevenzione dell’aumento del peso con il vomito autoindotto e abuso di lassativi e diuretici
In genere chi soffre di bulimia tende a mascherare la malattia in quanto ha la capacità di mantenere il normale peso corporeo, raramente si arriva ad essere in sovrappeso. Naturalmente tutto ciò provoca problemi gastrici causati dal vomito, lo smalto dentale si erode, vi è una disidratazione e disfunzioni cardiache.
Il disturbo dell’alimentazione incontrollata colpisce la maggior parte degli obesi con abbuffate senza aver il giusto compensatorio provocandone problemi psicologici.
- Ortoressia. Si tratta di un disturbo che si sta diffondendo negli ultimi anni; l’ortoressia è l’ossessione per il mangiare cibi sani. Tutto ciò porta a delle restrizioni sociali, a lungo andare avranno carenze
- Educazione Fisica