Edvard Munch (1863-1944) è un pittore norvegese precursore dell'espressionismo, i cui temi fondamentali sono la crisi esistenziale, dei valori politici e religiosi, la paura della morte, la solitudine. Pur essendo nato in un paese al di fuori delle principali correnti artistiche dell'epoca, viaggio molto, prima in Francia (dove potè ammirare la pittura impressionista), poi in Germania,dove entrò in contatto con gli artisti più importanti del tempo.
Le sue opere sono il frutto di una commistione di cultura nordica, non escluse letteratura e filosofia: i drammi di Ibsen e Strindberg, la filosofia di Kierkegaard, la psicanalisi di Freud. Nella sua opera la visione della morte è un tema che ricorre in maniera ossessiva: la sua intera esistenza è caratterizzata dall'attesa della morte. Nei suoi dipinti emerge l'incubo e il terrore che gli provocava il pensiero della morte, l'angoscia e la disperazione che non trova conforto, nemmeno nel suicidio.
Per Munch l'arte in tutte le sue forme non è puro godimento estetico; come disse egli stesso nel suo diario, 'Non si possono ritrarre eternamente donne che lavorano a maglia e uomini intenti alla lettura; voglio rappresentare esseri che respirano, provano sentimenti, amano e soffrono'.
Il dolore è al centro della sua estetica, e ciò è dovuto principalmente alla perdita, quando era molto piccolo della madre e della sorella maggiore, ma anche al fatto che il padre, un medico dei poveri, lo portava spesso con sé durante le visite ai pazienti, e Munch poté vedere da vicino la sofferenza della vita e l'angoscia senza fine dei disperati.
Il quadro più conosciuto del pittore è senza ombra di dubbio 'L'urlo', che si ispira a un fatto realmente accaduto all'artista e che lui racconta nel suo diario: dice che mentre passeggiava con due amici, il sole tramontò e il cielo si tinse di rosso sangue. Si fermò in preda al terrore, vedendo la città permeata di sangue e lingue di fuoco, mentre un urlo infinito espandeva per ogni dove.
L'uomo in primo piano è l'artista stesso, mentre i due uomini che si vedono in lontananza sono i suoi amici. Il pittore si rappresenta in maniera molto sommaria, appena abbozzata, perché tutta la sua attenzione è concentrata nell'esprimere le sensazioni che scaturirono da quell'avvenimento, e non a rappresentarlo. La bocca aperta trasmette l'idea dell'urlo anche oltre la tela, mentre gli occhi sono due fori profondi lacerati dall'angoscia. 'L'urlo' è un grido che rimane fine a se stesso, come si nota dal fatto che i due amici del pittore nemmeno se ne accorgono e continuano la loro passeggiata incuranti dell'amico. Il grido disperato di Munch sconvolge tutto l'ambiente circostante, riflettendosi attorno a lui come delle onde, facendo vibrare anche il cielo e il mare. I colori usati, tutti nella scala dei blu e dei rossi, modulati in infinite varianti, trasmettono anch'essi l'idea angosciosa del terrore e dell'angoscia che nulla può calmare, e contribuiscono a rafforzare l'idea di Munch che la pittura dovesse esprimere sentimenti ed emozioni.
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