Enea agli Inferi - Studentville

Enea agli Inferi

In media via ramos annosaque brachia magna ulmus opaca tendit. Ibi somnia vana manent et totis foliis adhaerent. Praeterea in portis multa variaque stant: Centauri Scyllaque et Briareus atque Lernae horrenda fera, Chimaera infera Harpyaeque. Statim vir trepidus ferrum corripit et monstris opponit. Sed Sibylla docta gloriosum virum admonet:<>. Postea Tartari via est: ad Acheronteas undas ducit. Nauta horrendus est. Nautae barba cana promissa est et circa o****s flammae. Sordidum ex umeris pallium pendet. Nauta malus clamat:<>. Verbis acerbis viri et feminae horrent et flent

Versione tradotta

Nel mezzo spande i rami, decrepite braccia, un olmo oscuro, immenso, dove si dice che abitino a torme i Sogni fallaci, e aderiscono sotto ciascuna foglia. Inoltre alle porte ci sono molti e diversi: i centauri e Scilla, Briareo e la belva di Lerna, l'infera Chimera e le Arpie. Subito l'uomo trepido prende il ferro e lo oppone ai mostri. Ma la dotta Sibilla ammonisce l'uomo glorioso: Tieni il ferro, uomo, le immagini sono vane! Dopo c'è la via del Tartaro: conduce alle onde dell'acheronte. Il traghettatore è orrendo. La barba bianca del traghettatore è lunga e ha le fiamme intorno agli occhi. Pende dalla spalle un (sordidum pallium). Il malvagio traghettatore esclama: Andate anime prave! per gli animi malvagi non vi è il cielo! A queste parole orribili le donne e gli uomini inorridiscono e piangono.

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