[1] Natus est igitur patre, quo diximus, genere
honesto, pauper iam a maioribus relictus, eruditus autem sic ut nemo Thebanus magis. Nam et citharizare et cantare ad chordarum
sonum doctus est a Dionysio, qui non minore fuit in musicis gloria quam Damon aut Lamprus, quorum pervulgata sunt nomina;
cantare tibiis ab Olympiodoro, saltare a Calliphrone. [2] At philosophiae praeceptorem habuit Lysim Tarentinum, Pythagoreum;
cui quidem sic fuit deditus, ut adulescens tristem ac severum senem omnibus aequalibus suis in familiaritate anteposuerit,
neque prius eum a se dimisit, quam in doctrinis tanto antecessit condiscipulos, ut facile intellegi posset pari modo
superaturum omnes in ceteris artibus. [3] Atque haec ad nostram consuetudinem sunt levia et potius contemnenda; at in Graecia
utique olim magnae laudi erant.
Versione tradotta
[1]
Allora nacque dal padre, dal quale diciamo, di classe onesta, fu lasciato dagli antenati già povero ma fu istruito cos che
nessun tebano (fu istruito) di più. E infatti imparò a suonare la cetra e a cantare al suono delle corde da Dioniso il quale
non fu meno importante per gloria in musica di Damone o di Lambro, dei quali i nomi sono divulgati, a cantare con i flauti da
Olimpiodoro, a danzare da Callipone. [2] Ma ebbe come maestro di filosofia Liside di Taranto, Pitagorico, al quale fu
veramente così dedito, che il giovane preferì laccigliato e severo vecchio a tutti i suoi coetanei e non lo allontanò da sé
prima di superare i condiscepoli nelle scienze filosofiche tanto che si poteva capire che Epaminonda avrebbe superato tutti
nelle altre arti allo stesso modo. [3] E queste cose per nostra abitudine sono di poca importanza e preferibilmente
trascurabili ma anticamente in Grecia erano senzaltro di grande lode.
- Letteratura Latina
- Liber de excellentibus gentium (Epaminondas) di Cornelio Nepote
- Cornelio Nepote