L’epifora (dal greco epiphérō, «porto in aggiunta») è conosciuta anche come epistrofe (dal greco epistrophē, «rivolgimento, conversione»).
Si tratta di una figura retorica che consiste nel ripetere la stessa o le stesse parole, per rafforzare il concetto, alla fine di frasi o versi successivi.
Ecco alcuni esempi di epifora in italiano:
– Qui vince la memoria mia lo’’ngegno;
ché quella croce lampeggiava Cristo,
sì ch’io non so trovare essempro degno;
ma chi prende sua croce e segue Cristo,
ancor mi scuserà di quel ch’io lasso,
vedendo in quell’albor balenar Cristo.
(Dante, Paradiso, XIV, 104-108)
– La tua parrucchina, comare Coletta,
ti perde il capecchio!
E il bel mazzolino, comare Coletta,
di fiori assai freschi!
(Aldo Palazzeschi, Comare Coletta)
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