Fronte francese: nel 1940 la Germania attaccò la Francia. Per aggirare la linea Maginot, posta nella Francia nord-orientale, Hitler passò per il Belgio e il Lussemburgo, Paesi neutrali, riuscendo a sfondare a Dunkerque e ad arrivare fino a Parigi. Il maresciallo Pétain, dunque, fu costretto a firmare la capitolazione e la Francia si ritrovò divisa in due parti: la settentrionale ed atlantica posta sotto il diretto controllo dei Tedeschi e la meridionale dove Pétain stabilì la sua sede.
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Fronte russo: nel 1941, con l’operazione Barbarossa, Hitler diede inizio all’attacco contro la Russia. Questo territorio, come affermato nel Mein Kampf, doveva essere per la Germania uno spazio coloniale. I Tedeschi erano interessati a Leningrado a Nord, a Mosca al centro e a Stalingrado a Sud. Inizialmente i Tedeschi ebbero la meglio. I Russi, invece, preferirono aspettare l’arrivo del “generale inverno” e, per fare questo, nella ritirata, abbandonarono e distrussero le loro città. Le operazioni militari si interruppero in inverno per poi riprendere nella primavera del 1942. I Russi riuscirono ad avere la meglio su Hitler a Stalingrado. Fu la prima sconfitta dell’esercito nazista.
Fronte italiano: Mussolini, vista la vittoria di Hitler sulla Francia, non esitò a inviare l’esercito ai confini col Brennero per combattere contro la Francia. Il suo, però, fu un errore, perché l’esercito italiano stava combattendo contro una nazione che ormai già aveva firmato la capitolazione con i Tedeschi. L’intervento dell’esercito italiano, dunque, fu limitato e si riuscì a penetrare solo per pochi chilometri all’interno del territorio francese a spese di molte vite umane.
Fronte nord-Africa: Mussolini voleva impegnare la Gran Bretagna su tre fronti: Mediterraneo, Africa del Nord e Africa del Sud. Così avrebbe dato vita a una guerra parallela a quella tedesca. Le sue spedizioni, però, non ebbero successo. In modo particolare, in Africa del Nord Mussolini ebbe bisogno dell’aiuto dell’esercito nazista, guidato da Rommel, per limitare le vittorie degli Inglesi e riuscire a penetrare in territorio egiziano. Le forze dell’Asse furono costrette a ritirarsi in seguito all’intervento dell’esercito americano del 1942.
Fronte Pacifico: le sorti della guerra si decisero proprio sul fronte Pacifico. I Giapponesi, infatti, nel 1941 avevano attaccato la base americana militare di Pearl Harbour e si ebbe la conseguente entrata in guerra degli Stati Uniti a favore delle potenze dell’Intesa. I Giapponesi, che avevano conquistato molti territori dell’Oriente, furono costretti a subire una tremenda offensiva da parte degli Stati Uniti che riconquistarono molti paesi. In Europa la guerra era già terminata nel maggio del 1945, ma i combattimenti continuavano proprio sul fronte pacifico. La seconda guerra mondiale ebbe ufficialmente fine nell’agosto del 1945, quando gli Americani sganciarono sulle città nipponiche di Hiroshima e Nagasaki due bombe atomiche.
- Tesine